Katia Tamburello: Ti aspetto sotto casa mia a Ginevra e dintorni

Katia Tamburello: Ti aspetto sotto casa mia a Ginevra e dintorni.

Da febbraio scorso in stampa il libro della palermitana Katia Tamburello.
Sette storie di donne comuni che abitano in quartieri diversi di Ginevra. Sette lunghe storie di famiglia che cominciano dalla città elvetica e ci conducono in giro per il mondo.

Ginevra è la città delle banche, dell’Onu, dei grandi miliardari (circa mille sul suo territorio), eppure nel microcosmo dei singoli quartieri il disagio sociale può esistere, sebbene non sia evidente.

Nel 2015 quando l’autrice palermitana Katia Tamburello, da anni residente nella Svizzera romanda, comincia le interviste ad alcune donne residenti a Ginevra, il suo intento è proprio quello di scovare nei quartieri dormitorio come Meyrin o in quelli più “caldi” come Le Lignon (ma non solo), il disagio sociale, quello che si tiene nascosto dentro casa. L’autrice cerca delle storie vere che raccontino i motivi per i quali tanta gente si trasferisce nella Ginevra internazionale, una città dove protestanti, cattolici, ebrei e musulmani vivono pacificamente e dove risiedono comunità provenienti da tutto il mondo.

Queste sette storie, vere e semplici, conducono il lettore in giro per il mondo: da Ginevra si parte alla volta del Congo (Christelle), dell’Armenia (Karine), dell’Italia (Stefania), della Cina (Grace), della Romania (Doris) e ovviamente della Svizzera con le storie di Gisèle e di Clairemonde.

Il fil rouge del libro sono i racconti di famiglia di queste sette donne che si legano inevitabilmente agli avvenimenti storici ai quali spesso si partecipa per caso, come per Grace in fuga dalla Cina che si ritrova, senza volerlo, a Pechino nei giorni della Rivolta di Piazza Tienanmen, di Doris a New-York l’11 settembre, o di Stefania che ricorda più volte il rapimento di Aldo Moro. Ma non solo: Karine parla del genocidio armeno vissuto dai bisnonni, e Doris della dittatura di Ceauşescu che ne farà una bambina rifugiata politica. Fino ad arrivare al primo focolaio Covid di Wuhan di cui Grace è stata testimone.

Nelle storie private di famiglia ci sono inoltre lutti, tabù, traumi, separazioni, vizi; queste mamme e figlie, con grande onestà intellettuale, li raccontano all’autrice.
Il libro è arricchito da quattordici fotografie delle protagoniste delle storie, scattate dall’architetto e fotografo siracusano Martino Di Silvestro.

Katia Tamburello, vive e lavora nella Svizzera romanda. È insegnante d’italiano al Liceo di Morges. Nel 2004 ha pubblicato “Dio ed Eva” (I Racconti di Luvi, Palermo). Nel 2020 ha ideato il sito di approfondimento culturale: www.caos-cultura.ch.

Antipodes Casa Editrice: indipendente, giovane, attenta all’evoluzione tecnologica e alla sostenibilità, Antipodes è una Casa Editrice palermitana che propone un catalogo ricco e diversificato. Sport, narrativa, scienze, archeologia e diari di viaggio sono alcune delle collane che caratterizzano una produzione realizzata ponendo in primo piano la valorizzazione delle opere in stretta collaborazione con gli autori. Ampiamente presente sul web, Antipodes organizza concorsi di scrittura per dare spazio a validi esordienti.
Sette storie di donne (stra)ordinarie che vivono nella città elvetica

di Katia Tamburello – Fotografie di Martino Di Silvestro
pp. 358 – € 20 – brossura
ISBN 979-12-80057-50-1
Antipodes, Palermo 2021
Anteprima sfogliabile in questo link