Stefania Caprara e Patrizia Carlevaro: artigianato e digitale al servizio della moda

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Stefania Caprara e Patrizia Carlevaro: artigianato e digitale al servizio della moda

Sono due donne italiane a creare scarpe personalizzate su misura frutto di un connubio perfetto tra artigianato e tecnologia digitale.

Stefania è molisana, ex giocatrice di pallavolo e da sempre appassionata di scarpe. Si trasferisce a Milano dove si laurea in Economia Aziendale alla Bocconi e successivamente a Stoccolma dove consegue un Master in International Business alla Stockholm School of Economics.

Da lì inizia la sua carriera nel settore del largo consumo, lavorando come Controller e Direttore Finanziario sia in Italia che in Inghilterra. Non contenta di concentrarsi soltanto sulla finanza, decide di sviluppare le sue competenze nel marketing e nel business development. A Milano frequenta il programma In the Boardroom, dedicato alle donne che aspirano ad entrare nei consigli di amministrazione.

Nel 2014, si trasferisce in Svizzera dove ricopre posizioni apicali nel settore finanziario del largo consumo per Europa ed EMEA. Rientrata in Italia, assume il ruolo di CFO nel settore crocieristico, ma in seguito decide di tornare a Ginevra per dedicarsi alle sue passioni imprenditoriali nel design e nella moda. Stefania è anche cofondatrice di Palazzo Acquaviva, un resort di lusso nel centro storico di Lecce di cui ha curato i lavori di restauro e l’apertura.

Patrizia, piemontese, risiede a Ginevra da più di vent’anni. Patrizia, già conosciuta dalla SAIG in quanto premiata tra le eccellenze 2022.

Ha sempre avuto un debole per il design e infatti dopo la laurea in chimica farmaceutica a Pavia si era iscritta ad architettura, ma dopo un interessante anno al politecnico di Milano riceve un’offerta troppo interessante e parte per lavorare in Africa in un’industria farmaceutica. Segue un breve soggiorno a Milano nel marketing di una società di dermocosmesi. Si trasferisce a new York come responsabile della divisione farmaceutica del Unicef.

Gira il mondo per migliorare l’accesso ai farmaci nei paesi in via di sviluppo e infine atterra a Ginevra nel settore privato, per una grande azienda americana e continua la sua carriera come Direttore generale della sede ginevrina di un gruppo multinazionale giapponese. Oltre a sedere in diversi consigli di amministrazione nell’ambito farmaceutico/ sanitario supporta piattaforme di startup e donne nell’industria.

Stefania, come nasce l’idea creare insieme questa start up?

Di fronte ad un caffè a bordo lago, abbiamo capito di avere qualcosa in comune: la passione per le belle scarpe.

Entrambe avevamo voglia di lanciarci in un’iniziativa imprenditoriale dove potessimo convogliare sia le nostre professionalità che le nostre passioni. Abbiamo intravisto un’opportunità di entrare nel mercato offrendo un prodotto artigianale che fosse altamente personalizzabile secondo i propri gusti. L’idea di rendere ogni donna creatrice del proprio stile e al contempo calzare scarpe comode ed eleganti ci ha motivato ad organizzare la produzione in Italia, patria dell’artigianato di alta gamma, e a distribuire in tutto il mondo grazie al nostro sito web.

Patrizia, Come è nata l’idea del configuratore 3D, questa idea futurista che permette di creare le proprie scarpe a pennello?

La nostra offerta include 42 modelli, più di 100 materiali diversi, 9 tipologie di tacco e 3 diverse punte. È quindi fondamentale che la cliente possa visualizzare, e non solo immaginare, il risultato della propria creazione.

Questo ci ha spinto a digitalizzare la nostra collezione ed a sviluppare una tecnologia che permette di creare un modello virtuale di scarpa che verrà poi prodotto dai nostri artigiani in Italia. Così è nato il configuratore digitale Myshoepassion.

Stefania, che rapporti avete con l’Italia?

Siamo molto legate al nostro paese dove andiamo regolarmente sia per motivi personali che professionali. La produzione dei nostri prodotti è interamente realizzata nella regione di Venezia così come la scelta dei materiali. La creatività italiana permea tutto quello che facciamo e che proponiamo, incluso il materiale digitale e fotografico.

Patrizia, che risultati pensate di raggiungere con questa innovazione?

Il lancio del configuratore ha aumentato esponenzialmente le visite al nostro sito e ha già ottenuto un ottimo riscontro. Continueremo a comunicare che è possibile personalizzare le proprie scarpe e, perché no, anche esprimere la propria creatività.
Vogliamo che le donne possano trovare il proprio stile e non seguire la moda del momento. Ci aspettiamo che nei prossimi anni, acquistare on line diventi una prassi consolidata e la nostra tecnologia accelererà questo trend.

Stefania qual è l’impatto del vostro marchio a Ginevra?

Nel nostro piccolo crediamo di contribuire a valorizzare l’artigianato italiano e la grande maestria del settore calzaturiero. Non esiste un’offerta simile in Svizzera dove c’è una polarizzazione tra brand del lusso poco accessibili e brand più’ di massa che offrono scarpe di minore qualità e durabilità.

Ci stiamo facendo conoscere attraverso i temporary stores a Ginevra e Vaud ed alcune importanti collaborazioni con stilisti locali e non. Vediamo un enorme potenziale per lo stile Italiano a Ginevra e nel resto della Svizzera.

Patrizia, in conclusione, dove possiamo ammirare le vostre creazioni?

Per chi è in Svizzera, saremo a Ginevra dal 1 an 13 maggio, presso Aeschbach, Rue du Marché 40

Per maggiori informazioni visita il sito web: www.myshoepassion.it