L’Italia piange la perdita Gigi Proietti, l’ultimo traguardo della vecchia comicità italiana

Con il suo ultimo sospiro, Gigi Proietti ci ha raccontato l’ultima sua barzelletta. Difatti, Luigi ci ha lasciati proprio il 2 novembre, il giorno dei morti e proprio nel giorno che si sarebbe dovuto festeggiare il suo ottantesimo compleanno.

Il grande e indimenticabile artista della comicità italiana, era stato ricoverato già quindici giorni prima in una clinica romana per problemi cardiaci, ma le sue condizioni si sono successivamente aggravate e, in seguito, estinto.

Il Maestro Proietti oltre ad essere stato uno dei più grandi artisti della comicità italiana ha saputo costruire una scuola dove ha insegnato questa arte che non è da tutti poterla esercitare. Così, nel 1978 nasce il suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per giovani attori, dopo essere diventato direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma.

Chi l’ha conosciuto, difatti, lo descrive come una persona generosa, altruista. Dalla sua creazione artistica, nella sua scuola di teatro, è riuscito a tirare il meglio da tanti attori comici di oggi quali Flavio Insinna, Enrico Brignano, Chiara Noschese, figlia del celebre imitatore Alighiero Noschese, Gabriele Cirilli, Giorgio Tirabassi, Massimo Wertmüller, Paola Tiziana Cruciani, Rodolfo Laganà, Francesca Reggiani, sono solo alcuni dei nomi nati nella scuola di teatro di Gigi Proietti.

Parlando della sua scuola, Proietti affermava: “Ho insegnato loro tutti i miei difetti. Non c’è un mio erede”.

Un maestro che insegnava soprattutto cosa volesse dire fare il mestiere di attore attraveeso tanta esperienza e passione, che riusciva a trasmettere attraverso il suo straordinario senso dell’umorismo e capacità di saper raccontare le sue barzellette tanto apprezzate dal pubblico italiano.

  • Nel 1993, gli fu consegnato il premio “Flaviano” per la miglior interpretazione del film “Un figlio à metà” ed ancora nel 2000 un altro premio per la sua bellissima interpretazione “I dialoghi di Platone”.

Attore dalle diverse qualità espressive spaziava dal teatro alla televisione passando dal cinema, con una naturalezza impressionante. Nella sua vita artistica è stato anche regista, doppiatore e un bravo interprete. Persona di grande carisma, e 1978 inaugurò la gestione diretta del Teatro Brancaccio di Roma con il Gaetanaccio di Luigi Magni.

  • Proietti, un baluardo della comicità italiana che va ricordato per quello che ha fatto per quello che ha voluto trasmettere valori antichi attraverso la comicità semplice ma espressiva a tal punto che il sorriso dello spettatore si disegnava nella maniera del tutto naturale.
    Luigi Proietti non era sul palcoscenico a raccontare e a raccontarsi, Luigi Proietti era il Palcoscenico, era la sua vita e ha dato vita al mondo della cultura romana ed italiana.

Luigi Proietti, nacque a Roma il 2 novembre 1940 in via Giulia, molto legato alla sua famiglia, egli stesso affermò che” Dai miei genitori ho imparato a leggere il ridicolo delle situazioni e a cercare di sdrammatizzare con una risata, anche quando obiettivamente sembrava tutto perduto”.

 

  • Dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “La Sapienza”, ma interruppe gli studi a sei esami dalla laurea. A soli 14 anni aveva già esordito al cinema, come comparsa nel film di Vittorio Duse del ’55 “Il nostro campione”.
  • La sua carriera cinematografica lo ha portato a conoscere registi dal calibro di Ettore Scola, che lo volle in una piccola parte in “Se permettete parliamo di donne”, 1964.
    Fu nel 1966 il suo debutto vero e proprio, sia sul piccolo come nel grande schermo nel ruolo di un Maresciallo dei Carabinieri. Ritrovò la divisa dopo 30 anni con la famosa serie televisiva più amate di tutti i tempi: “Il maresciallo Rocca”.
  • Nel 1968, fu chiamato come protagonista nel cinema nel film “L’urlo” di Tinto Brass. Nel 1970, Con i due film di “Steno”, “Febbre da Cavallo”, Gigi Proietti interpretava Bruno Fiorelli detto Mandrake, un giocatore accanito di cavalli a fianco Enrico Montesano. Un ruolo che fu un vero e proprio “cult” nella storia del cinema italiano.
  • Le ultime apparizioni di Proietti risalgono a gennaio 2019 dove comparve nella prima puntata di ‘Meraviglie – La penisola dei tesori’, programma condotto da Alberto Angela e a dicembre fu protagonista al cinema, nel ruolo di Mangiafuoco, in ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone.

L’artista lascia la sua famiglia, alla quale era molto legato, ma lascia anche un grande vuoto attraverso la sua geniale personalità, umanità e bravura. l’Italia oggi piange una grande personaggio indimenticabile di cui ci lascia un prezioso patrimonio che, sicuramente, farà da guida per i comici che vorranno seguire i suoi insegnamenti.