Quattro uomini e una donna: eletti in Svizzera i 5 membri al CGIE

Quattro uomini e una donna: eletti in Svizzera i 5 membri al CGIE

di Carmelo Vaccaro

Lo scorso 9 aprile, si sono svolte le elezioni per eleggere i 5 Consiglieri della quinta consiliatura, assegnati alla Svizzera, uno in meno della quarta, al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE).

Dall’annunciata alleanza PD, ACLI e Federazione Colonie Libere Italiane (FCLI), i quattro seggi sono stati assegnati con poche sorprese: il più votato Toni Ricciardi, (Ginevra) con 71, seguito da Giuseppe Rauseo (Ticino) con 56 voti, Roger Nesti (Basilea) con 52 voti, Michele Schiavone (San Gallo) con 38 voti. In rappresentanza delle donne, l’assemblea ha scelto Barbara Sorce (Basilea) con 28 voti. Il primo non eletti lo scrivente con 23 preferenze.

Quella di sabato 9 aprile è stata una giornata piacevole e senza difficoltà nello svolgimento della consultazione. S.E. l’Ambasciatore Silvio Mignano ah gestito eccellentemente l’organizzazione spiegando, ai presenti, le diverse tappe che poi hanno portato alla conclusione della giornata.

Già dalla mattina, i gruppetti di consiglieri Com.It.Es. e i membri delle associazioni invitate, si raccoglievano per la registrazione, presso l’atrio della Missione Cattolica di Berna. Il tempo di un caffe, un cornetto, salutare gli amici e conoscenti, seduti e composti, l’assemblea ascoltava le spiegazioni di S.E. Mignano.

Dopo la presentazioni dei 16 candidati, la pausa pranzo ha preceduto le votazioni iniziate verso le 14:00 e termina alle 16:00 con la proclamazioni degli eletti tra gli applausi dei membri dell’assemblea rimasti, le congratulazioni ai neo eletti e la foto ufficiale di rito ha sancito la conclusione dei lavori.

Dopo 6 anni dalla consultazione che ha eletto i membri della quarta consiliatura , sono stati all’incirca duemila i grandi elettori nel mondo, tra i consiglieri dei Com.It.Es. e il 30% delle associazioni che costruiscono le assemblee paese chiamati a votare i 43 nuovi consiglieri che, insieme ai 20 di nomina governativa, comporranno il nuovo CGIE.

I 43 consiglieri, suddivisi per Paese in base a quanti cittadini sono iscritti all’Aire. Una regola matematica che, quest’anno, esclude dal computo il Sud Africa, “battuto” per poche unità dall’Austria.
Questa la ripartizione dei 43 eletti in 17 diversi Paesi: 7 consiglieri per l’Argentina; 6 per la Germania; 5 alla Svizzera; 4 a Francia e Brasile; 3 al regno Unito; due agli Stati Uniti, al Belgio e alla Spagna, uno ciascuno per Australia, Canada, Austria, Venezuela, Uruguay, Cile, Paesi Bassi e Perù. Dunque 24 consiglieri in Europa, 3 in Centro e Nord America, 15 in America Meridionale e 1 in Asia, Africa, Oceania e Antartide.

Quanto ai consiglieri di nomina governativa, si tratta di 7 consiglieri proposti dalle associazioni nazionali dell’emigrazione; 4 dai partiti che hanno rappresentanza parlamentare; 6 da sindacati e patronati; 1 della Fnsi, 1 della Fusie, 1 per i frontalieri.

Si ricorda che, il CGIE funge da cinghia di trasmissione per le istanze delle collettività italiane nel mondo con la Farnesina, con tutti gli altri ministeri e soprattutto con la Camera dei Deputati e il Senato.

Colgo con piacere questa occasione per augurare un buon lavoro ai nuovi membri eletti al CGIE Svizzera. Anche se sono stato il primo non eletto, sono contento che ci sia stato il Consigliere territoriale per la Svizzera Romanda nella persona di Toni Ricciardi e che una donna faccia parte della rappresentanza della Svizzera. Ritengo inoltre, che gli eletti lo scorso 9 aprile a Berna, sono di notevole valenza e, spero, con la consapevolezza negativa di quest’ultimi 6 anni, i riconfermati sappiano avvalersi dell’esperienza affinché contribuiscano a portare a casa risultati soddisfacenti per i nostri connazionali.

Rimango tuttavia convinto, che bisogna credere nella volontà ma anche nella la fiducia verso un cambiamento che, personalmente ritengo necessario e possibile, da parte delle istituzioni elette e dell’associazionismo. Nessuno di noi può ignorare uno scarso 3% di partecipazione all’ultima consultazione, lo scorso 4 dicembre, che ha eletto i Com.It.Es..

In occasione delle ultime votazioni del Com.It.Es., non siamo stati capace di dimostrare che, malgrado le nuove normative e regolamenti, all’estero ci sia ancora una rappresentanza degli emigrati italiani capace di imporsi, di far sentire la sua voce e di fare la differenza. Perdiamo pezzi di democrazia come la mancata riforma proprio sull’Opzione inversa che elegge i Com.It.Es..

Mi preme di ricordare a tutte le parti rappresentative che, le necessità dei nostri connazionali devono essere considerate l’obbiettivo principale delle nostre azioni. Che possa essere riconosciuto il ruolo storico dell’emigrazioni per la madre Patria, che possa essere riconosciuta la memoria, la passione, il senso delle istituzioni, il sacrificio, l’onestà, ai nostri connazionali in Svizzera e nel mondo.