Carole-Anne Kast, conosciamo il sindaco della Città di Onex

Carole-Anne Kast, conosciamo il sindaco della Città di Onex

Carole-Anne Kast, conosciamo il sindaco della Città di Onex

Nata a Ginevra 48 anni fa, Carole-Anne Kast si è laureata in legge nel 1996 e ha fatto la sua prima esperienza professionale come assistente di diritto penale sotto la supervisione della professoressa Ursula Cassani. Appassionata di giustizia, soprattutto sociale, ne ha fatto il motore della sua azione politica.

Sua madre era una maestra, che ha insegnato per tutta la sua carriera a Plainpalais, e lei ha frequentato le scuole ed è cresciuta nei quartieri popolari di Ginevra.

Eletta nel Consiglio comunale di Onex con il Partito socialista nel 1999, nel 2000 è stata assunta come assistente parlamentare del gruppo socialista in Gran Consiglio.

Nel 2004 è entrata a far parte del team della segreteria legale di Asloca-Ginevra ed è diventata segretario generale del “Rassemblement pour une politique sociale du logement”, carica che ricoprirà fino al 2019.

Eletta in Gran Consiglio nel 2005, è stata eletta per la prima volta al Consiglio amministrativo della Città di Onex nel 2007, carica che ricopre tuttora al suo quarto mandato.

Carole-Anne Kast, lei si è sempre battuta per l’uguaglianza, per i più deboli e per le famiglie: pensa di esserci riuscita o questi problemi si rinnovano continuamente?

È un impegno senza fine, sostenuto da molti rappresentanti eletti. Non pretenderei mai di avere successo in questo campo, ma solo di essere riuscito ad aggiungere qualche pietra all’edificio.

Sono riuscita a mettere in atto alcuni interventi decisivi: ad esempio, sono riuscita a pagare gli assistenti all’infanzia in modo che possano avere una vera sicurezza sociale, una formazione continua e infine un reddito stabile con il salario minimo, aumentando al contempo il numero di posti di assistenza all’infanzia.

Ma è chiaro che molte famiglie vedono peggiorare la loro situazione e che dobbiamo lavorare continuamente per la giustizia sociale e l’uguaglianza.

I cittadini di Onex, e non solo, la conoscono come persona determinata nelle sue idee, cosa ha migliorato nella città di Onex negli ultimi 15 anni?

Nel settore dell’edilizia abitativa, sono riuscita a raddoppiare quasi il parco della FIVO (Fondation immobilière de la Ville d’Onex), permettendo a 284 famiglie di beneficiare di un alloggio con un affitto equo e accessibile, non speculativo. Di recente siamo stati in grado di abbassare nuovamente questi affitti.

Il settore della prima infanzia e dell’infanzia ha visto sviluppi significativi grazie alla professionalizzazione degli assistenti familiari, come già detto, ma anche attraverso lo sviluppo di servizi come l’Antenna ostetrica, le sessioni per i neo-genitori e la creazione di una Fondazione per i bambini di Onex (FEVO) che gestirà il futuro nuovo asilo nido di Onex che aprirà i battenti nel settembre 2024.

Sotto il mio impulso, siamo anche riusciti a introdurre un sistema di prezzi più sociali per i pasti scolastici, a consentire la consumazione dei pasti il mercoledì a mezzogiorno, a rafforzare gli aiuti alle famiglie a basso reddito per le attività culturali, artistiche o sportive e, per il 2023, per l’acquisto di un abbonamento TPG.

Possiamo anche citare l’istituzione del contratto di quartiere Onex-Cité, uno strumento di democrazia partecipativa, il festival annuale di quartiere Vous (f)êtes Onex, il sostegno alle aziende che formano apprendisti, Onex Solidaire, un ufficio di integrazione professionale per gli abitanti di Onex, e lo sviluppo di un vero e proprio corpo di polizia di quartiere con pattuglie di prevenzione intercomunali sei sere a settimana.

Mobilità, parità di diritti, sostegno alle famiglie o diritto a un alloggio con un affitto ragionevole sono tutti temi che vengono costantemente discussi ed evocati. Come intende affrontare tutti questi problemi che gravano sul Cantone di Ginevra?

La questione della giustizia sociale fa parte della questione della dignità della popolazione: di fronte a un movimento di regressione sociale (ad esempio, l’attacco al salario minimo di Ginevra), la comunità deve essere presente per proteggere e partecipare alla soddisfazione dei bisogni della popolazione.

In questo contesto, devono essere sviluppati e adattati gli alloggi, ma anche le scuole, gli ospedali e il sostegno alle famiglie. Le comunità devono affrontare sfide economiche e climatiche che non possono essere risolte senza giustizia sociale.

Da sindaco della città di Onex a candidato alle prossime elezioni del Consiglio di Stato, come si propone a questa importante candidatura?

Allo stesso modo in cui l’ho fatto in Onex: un approccio pragmatico e orientato ai risultati. I principi devono guidare l’azione politica, ma quando si è in un esecutivo bisogna occuparsi degli effetti concreti delle decisioni prese, valutarle e adattarle per raggiungere gli obiettivi.

Bisogna saper dialogare con tutti gli attori politici senza perdere di vista l’obiettivo. La “politica dei piccoli passi” è perfettamente efficace se i “piccoli passi” sono fatti nella giusta direzione.

Cosa la passiona maggiormente in politica?

Il fatto che quando si assumono responsabilità politiche si ha la capacità di cambiare la società in cui si vive, di poter concretamente eliminare le ingiustizie, ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità della vita delle persone.