Libertà di stampa o libertà di manovrare la stampa?

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Libertà di stampa o libertà di manovrare la stampa?

di Carmelo Vaccaro

Oggi più che mai, la libertà di pensiero, di stampa e di espressione è in serio pericolo di essere soffocata se non ci si schiera dalla parte giusta. La parola “libertà”, che per secoli è stata sacra e per la quale milioni di persone hanno perso la vita, sembra essere invocata da tutti, ma sono in pochi pronti a difenderne i veri valori acquisiti a caro prezzo nel corso dei millenni.

La libertà di stampa rappresenta un principio fondamentale di una società democratica. Essa implica il diritto di esprimere le proprie opinioni, idee e informazioni attraverso i mezzi di comunicazione, senza restrizioni o censure imposte da chi non ha convenienze. La libertà di stampa costituisce un pilastro essenziale della democrazia, poiché permette ai cittadini di accedere a una vasta gamma di punti di vista, di essere informati e di partecipare al dibattito pubblico in modo critico.

Recentemente, l’organizzazione Reporters Without Borders (RSF) ha stilato la classifica annuale sulla libertà di stampa nel mondo. L’Europa primeggia tra i continenti, soprattutto grazie alle posizioni di vertice occupate dai paesi scandinavi. Purtroppo, l’Italia ha visto un peggioramento rispetto all’anno precedente, scendendo al 58º posto rispetto al 41º posto nel 2021.

La Svizzera, al 14º posto nella classifica RSF, nella sua Costituzione all’articolo 16 afferma: “Libertà di opinione e di informazione: La libertà di opinione e di informazione è garantita. Ognuno ha il diritto di formarsi liberamente la propria opinione, di esprimerla e diffonderla senza impedimenti. Ognuno ha il diritto di ricevere liberamente informazioni, nonché di procurarsele presso fonti accessibili a tutti e di diffonderle…”

La questione della libertà di stampa è complessa e suscita dibattiti accesi. Essa implica il diritto di pubblicare e diffondere informazioni e opinioni senza subire censure o interferenze governative o da parte di altri attori. La libertà di stampa rappresenta una componente fondamentale della libertà di espressione e del pluralismo democratico, come afferma l’articolo 21 della Costituzione italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”

Tuttavia, come è evidente in tutto il mondo, l’attuale ambiente mediatico può essere complesso e influenzato da vari fattori. Interessi politici, economici o ideologici cercano spesso di influenzare o controllare la narrativa mediatica. Questo mette a rischio la reale libertà di stampa e la pluralità delle opinioni.

Alcuni sostengono che la libertà di stampa sia minacciata quando i mezzi di comunicazione sono manipolati per promuovere un’agenda politica o quando giornalisti o blogger vengono minacciati o perseguitati per il loro lavoro. In questi casi, la libertà di stampa viene distorta o limitata, impedendo una copertura imparziale e indipendente degli eventi.

D’altra parte, esistono norme e regolamenti che mirano a garantire l’accuratezza delle informazioni e a prevenire la diffusione di contenuti dannosi o falsi. È importante notare, tuttavia, che la libertà di stampa non significa libertà di manovrare o manipolare la stampa a proprio piacimento. La responsabilità dei media è quella di fornire informazioni accurate, bilanciate e oggettive al pubblico, promuovendo il pluralismo e garantendo una copertura equilibrata degli argomenti di interesse pubblico. L’utilizzo distorto o manipolativo della stampa non è compatibile con i principi della libertà di stampa e può portare a una distorsione dell’opinione pubblica e compromettere la democrazia stessa.

La scrittura di storie costruite per compiacere, nascondere o addirittura distorcere la verità nell’ambito dell’informazione, costituisce un’arma potentissima che può influenzare profondamente il pensiero e il comportamento dei lettori. Questo fenomeno è spesso sfruttato dagli opportunisti di genere, i quali traggono vantaggio dalla manipolazione dell’opinione pubblica.

Le storie mal raccontate, infatti, hanno il potere di indirizzare i lettori verso un’immagine distorta della realtà, presentando una versione rassicurante o conformista dell’ideale di massa. Questo approccio manipolativo non solo mina la fiducia nel giornalismo e nell’informazione imparziale, ma crea una società vulnerabile all’influenza delle persone disoneste.

Alcuni millantatori della politica sono maestri nell’utilizzare queste tecniche manipolative per perseguire i loro obiettivi. Sfruttano il desiderio delle persone di credere in una narrazione che confermi le loro convinzioni preesistenti, rafforzando così il loro potere e la loro posizione.

È fondamentale che i lettori sviluppino un senso critico e una consapevolezza dell’importanza di una informazione veritiera e bilanciata. Dobbiamo saper discernere tra la manipolazione e la realtà, cercando fonti di informazione affidabili e responsabili. Solo così potremo resistere alle lusinghe delle storie costruite ad arte e preservare la nostra democrazia da coloro che cercano di abusare del potere mediatico a spese della verità.

In conclusione, la libertà di stampa rappresenta un valore fondamentale per una società democratica. Affinché questa libertà sia effettiva, è necessario garantire l’indipendenza dei media, contrastare gli abusi e promuovere la responsabilità e l’accuratezza delle informazioni. Solo così possiamo preservare la libertà di stampa e i valori che essa rappresenta.