Gli italiani all’estero tra sfide e opportunità

Gli italiani all’estero tra sfide e opportunità

Da oltre un secolo, gli italiani hanno lasciato un segno nella storia del mondo attraverso una gloriosa emigrazione, rappresentando con fierezza l’Italia in ogni angolo del pianeta. Tuttavia, recentemente sembra che la madre patria abbia dimenticato questo prezioso contributo.

Gli italiani sono stati veri ambasciatori del “Made in Italy“, promuovendo la cultura gastronomica, la lingua e tutto ciò che rappresenta l’italianità. Hanno sostenuto la ripresa economica e la ricostruzione del Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo in modo significativo all’aumento del PIL italiano grazie al loro lavoro e facilitando la creazione di relazioni economiche durature con l’Italia. Le loro rimesse e il turismo affettivo hanno rappresentato un supporto cruciale per l’economia italiana.

Purtroppo però, negli ultimi anni, gli italiani all’estero, stanno affrontando numerose sfide e difficoltà. Molti dei diritti acquisiti, in passato riconosciuti per l’importante contributo finanziario degli emigrati, sono stati drasticamente ridotti. Questo atteggiamento indifferente e la scarsità di risorse finanziarie hanno portato molti italiani all’estero a sentirsi abbandonati dalle istituzioni italiane. La loro mancanza di riconoscimento e valorizzazione del sacrificio fatto ha generato vergogna e delusione. È fondamentale che le istituzioni italiane riconoscano e apprezzino il ruolo cruciale degli italiani all’estero.

L’associazionismo è da sempre uno dei simboli e punti di forza dell’emigrazione italiana. Gli italiani hanno saputo unirsi, trovare forza nell’essere uniti e diventare più grandi insieme, al fine di far risuonare le loro esigenze e bisogni. In Svizzera questo ha radici storiche che risalgono alla fondazione della prima Colonia Libera a Ginevra. Il panorama svizzero è sempre stato animato da un gran numero di associazioni che hanno fornito un punto di incontro per gli emigranti italiani. Solo poche tra queste celebrano oggi il loro cinquantesimo anniversario. Alcune sono purtroppo scomparse, e altre si trovano in una situazione preoccupante, con una difficile ricerca di nuovi membri e giovani volontari.

Le associazioni devono essere pronte a innovare e ad adattarsi, pur mantenendo intatti i valori fondamentali che hanno unito il tessuto associativo italiano e lo hanno integrato nella società mondiale. Affinché queste associazioni sopravvivano, o si rinnovino, è fondamentale prestare attenzione anche alla realtà parallela dei nuovi emigrati italiani, comunemente conosciuti come “expat”, che stanno emergendo e cercano spazi alternativi per esprimere la propria identità e partecipare attivamente alla vita associativa. Un incontro intergenerazionale è cruciale per il futuro dell’italianità nel mondo, dove il rispetto reciproco e l’umiltà devono prevalere.

Per garantire un futuro prospero, è essenziale inoltre che le istituzioni promuovano politiche più inclusive, rafforzino il dialogo e la collaborazione con gli italiani all’estero, e assicurino il rispetto dei loro diritti e della loro dignità. Solo attraverso un’azione congiunta e un sostegno reciproco possiamo costruire un futuro migliore e riaffermare il senso di appartenenza alla nazione italiana, sia per gli italiani nel mondo che per coloro che vivono in Italia.

Si auspica una ristrutturazione delle istituzioni elette, come i Com.It.Es (Comitati degli italiani all’estero) e il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), poiché risultano ormai inadeguati alle esigenze della vasta comunità italiana all’estero. È necessario creare maggiori sinergie con i pochi parlamentari eletti all’estero, che finora non hanno avuto il ruolo e i mezzi necessari per migliorare le condizioni e affrontare questioni di interesse comune.

Dobbiamo affrontare con onestà e compassione la cruda realtà del mondo e concentrarci sulle sfide globali. La vita è come le pagine di un libro, e per raggiungere una serenità accettabile, dobbiamo imparare a lasciar andare ciò che non possiamo controllare e accettare ciò che ci offre. Dobbiamo essere guidati dalle emozioni positive, dall’amore reciproco e dalle azioni improntate all’onestà e alla dignità, soprattutto quando ci troviamo nell’ombra del bisogno.

Unendoci e chiedendo a gran voce il rispetto della nostra dignità e dei diritti uguali a quelli dei nostri connazionali in Italia, noi che abbiamo ancora l’Italia nel cuore possiamo fare la differenza. In questa prospettiva, possiamo ritenerci soddisfatti dei nostri progressi, ma dobbiamo anche essere coscienti che il cammino è ancora lungo e richiederà il contributo di tutti noi per gli anni a venire. Solo abbracciando la realtà, affrontando le sfide globali e agendo con onestà e compassione possiamo sperare di costruire un futuro migliore per tutti.

Di Carmelo Vaccaro