Incontro con l’On. Simone Billi

Incontro con l’On. Simone Billi, parlamentare eletto nella Circoscrizione Europa

di Carmelo Vaccaro

Nel contingente dei tre parlamentari eletti alla Camera nella Circoscrizione Europa, figura l’On. Simone Billi, domiciliato in Svizzera, rieletto nelle file del CentroDestra, con la Lega di Salvini.

Laureato in ingegneria industriale, oggi l’On. Billi, tra le diverse cariche ricopre anche quella di Membro della Commissione Esteri e Segretario della delegazione italiana al Consiglio d’Europa.

Conosciuto in Svizzera e dalla SAIG per aver partecipato a diversi inviti, la redazione de “La Notizia di Ginevra ringrazia l’On. Billi e lo felicitiamo per essere stato confermato dagli elettori e rinnovato il mandato affidatogli dagli elettori italiani in Europa.

On. Billi, Nella passata legislatura, cosa è riuscito a fare e cosa rimane da fare per gli italiani all’estero?

Nella precedente legislatura ho ottenuto il 94,8% di presenze, risultando il più presente dei deputati della Circoscrizione Estero: 54 atti presentati, 130 interventi in Parlamento, 355 eventi ufficiali, 453 comunicati stampa, 106 incontri ufficiali, 55 conferenze istituzionali.

Ho ottenuto diverse vittorie, la prima che rivendico con forza è l’attivazione della carta di identità elettronica per noi Italiani all’estero, grazie alla firma del Decreto per la sua attuazione dall’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini. Rivendico con forza anche l’apertura dei nuovi Consolati a Manchester e alle Canarie, grazie ai fondi che sono riuscito a trovare con il Decreto Brexit nel 2019 assieme all’allora sottosegretario Guglielmo Picchi. Ho lavorato attivamente per rimandare l’uso “obbligatorio” dello SPID per i servizi consolari, per la ripresa corsi di Italiano a Friburgo e per sostenere le Camere di Commercio all’estero nella loro opera di promozione dell’export e del made in Italy. Ho inoltre promosso la normativa per il ritorno dei pensionati, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, e l’ampliamento della normativa per il ritorno dei cervelli a tutti lavoratori italiani, non solo ai laureati. Ho lavorato per permettere la ripresa dei corsi di Italiano a Friburgo e dei corsi a Londra.

Durante la pandemia, ho ottenuto la proroga per il green-pass a San Marino, la terza dose per gli Italiani all’estero temporaneamente in Italia, la cancellazione della quarantena di 5 giorni dal Regno Unito, il riconoscimento del green-pass britannico in Italia, la deroga al tampone obbligatorio per fascia di confine, il ritorno dall’estero senza quarantena alla fine del lockdown, la riattivazione dei voli dal Regno Unito per i rimpatri a Natale 2020.

Nell’ultima Legge di Bilancio della scorsa legislatura, quella del 2022, ho presentato emendamenti ed ottenuto 100 nuovi contrattisti per il potenziamento della Rete Consolare, il potenziamento delle scuole italiane all’estero, delle Camere di Commercio all’Estero e della Comunità Italiana in Istria, Fiume e Dalmazia con specifici finanziamenti.

Con la riduzione di 6 unita del contingente parlamentare, diventa più difficile assolvere il compito assegnatovi, non pensa che oggi più che mai sarebbe necessario fare dei tentativi di unire le forze per i progetti che riguardano i vostri elettori?

Per gli Italiani all’estero non è cambiato sostanzialmente niente. Utilizzerò ancora meglio i social per mantenere un contatto attivo sul territorio, considerando che la grandezza della Circoscrizione e gli impegni parlamentari a Roma non mi permetteranno di essere sempre presente di persona sul territorio.

Anche in questa legislatura rappresenterò tutti gli italiani all’estero e non sono quelli che mi hanno eletto, indipendentemente dal loro credo politico e da come la pensino.

Un mio punto di orgoglio: i miei recapiti, cellulare personale ed email, sono pubblicamente disponibili e tutti mi possono contattare.

Sono e sarò sempre disponibile ad unire le forze e lavorare anche con parlamentari di opposizione, perché le soluzioni ai problemi quotidiani degli Italiani all’estero non hanno mai colore politico.

La Commissione Europea aveva ordinato all’Italia di svincolare il canone TV la tassa dalla bolletta, perché ritenuta “un onore improprio”. Tutto lasciava pensare che, dal 1 gennaio 2023, anche gli italiani all’estero sarebbero stati esonerati ma, una recente nota del Ministero dell’Economia smentisce le voci di un’esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica: quale sarebbe la realtà dei fatti?

Il canone TV in bolletta fu voluto dalla sinistra con il Governo Renzi nel 2015.
Tengo a precisare che il canone Rai è una tassa di un regio decreto-legge del 1938, mai abrogato, che stabilisce che la sua imponibilità dipenda esclusivamente dalla detenzione di un apparecchio e non sia collegata “all’effettiva ricezione dei programmi della Rai o alla mancanza di interesse a riceverne”, in modo del tutto analogo al canone svizzero.

Si può quindi presentare domanda di esenzione dal canone se non si possiede un televisore nell’abitazione in Italia, nonostante sia intestataria di un’utenza elettrica.

Computer, smart phone e tablet non sono considerati come apparecchi televisivi, cosa che invece avviene in Svizzera, a meno che non si disponga di un sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. Ciò vuol dire che chi ha un contratto internet non verrà considerato automaticamente come un utente di programmi Rai e dunque, nel caso non possedesse una tv o un altro dispositivo fornito di sintonizzatore per il digitale terrestre o satellitare, non sarà tenuto a pagare il canone Rai.

Ritengo personalmente che l’abbattimento delle tasse e dei tributi sia una priorità per far ripartire l’economia del nostro Paese e che il canone TV sia una tassa ingiusta e vergognosa per noi Italiani all’estero, perché possiamo goderne solo per poche settimane all’anno, quando torniamo a casa in Italia

In questa legislatura, ci sarebbe urgenza di mettere mano alla legge che legifera i Com.It.Es. e il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), come pensa di procedere per questi organi di vitale importanza che danno voce agli italiani all’estero?

Già nella scorsa legislatura avevamo messo mano alla legge che disciplina i Com.It.Es. e avevamo discusso ampiamente le varie Proposte di Legge presentate da diversi schieramenti politici. La prematura fine dell’Esecutivo non aveva permesso di incardinarne e finalizzarne il testo definitivo in Parlamento.

Riprenderemo al più presto questa importante legge, per ammodernarla e migliorarla sulla base dei commenti e delle istanze che sono pervenute nel corso di questi anni dai vari Com.It.Es..