Ginevra: L’Ente Italiano Socio-Assistenziale in pericolo di chiusura?

Ginevra: L’Ente Italiano Socio-Assistenziale in pericolo di chiusura?

Carmelo Vaccaro

Nel corso della mia ultra ventennale esperienza associazionistica, si è sempre cercato di proteggere e preservare l’italianità attraverso le associazioni regionali o gli enti di carattere nazionale quale l’Ente Italiano Socio-Assistenziale (EISA) o il Comitato Assistenza Educativa (CAE).

Molti italiani hanno dato il loro meglio, oltre a tutto il tempo necessario, per portare avanti queste realtà associative, che tutti insieme creano l’essenza dei valori italiani nel Cantone di Ginevra. Riunioni, feste sociali, accoglienza dei nuovi arrivati, realizzazioni di eventi culturali e a scopo sociale, ognuno ha ricoperto il ruolo eletto o assegnatogli per il bene di questi valori che ci siamo portati dietro.

Oggi, l’EISA, si trova al centro dell’attenzione, in maniera negativa, con un  contrasto in corso molto acceso e con una dialettica non consone ai ruoli.
Non intendo entrare in merito al contrasto in corso, ma nel periodo sanitario che stiamo attraversando, non si possono prevedere cambiamenti radicali come l’assorbimento o la chiusura di un Ente sociale del calibro dell’EISA, con una semplice discussione e con pochi attori in una piattaforma via WEB con molti protagonisti in fine mandato.

Di seguito un testo di Giovanni Paggi, pilastro esperto di comunità italiana a Ginevra da decenni, che sintetizza con saggezza e tende di smorzare i toni accessi ed astiosi:

“Chi e perché vuole chiudere l’Ente Italiano Socio-Assistenziale?
di Giovanni Paggi

Nel corso dell’assemblea generale dell’EISA svoltasi il 29 marzo scorso, svoltasi tramite la piattaforma Zoom a causa della pandemia da covid19, si è proposto lo scioglimento di questo importante Ente che opera da decenni a favore dei nostri connazionali che hanno bisogno di vari interventi socioassistenziali.

Con un primo ordine del giorno del 2 marzo scorso, al punto 7 si prevedeva tra l’altro: “La proposta di scioglimento dell’EISA … e assorbimento delle attività in corso da parte del Comites”!?
Alcuni hanno fatto osservare che normalmente prima di sciogliere l’Ente si dovrebbe verificare se, malgrado la dichiarazione del presidente uscente di non volersi ricandidare e dei membri del consiglio di gestione giunti a fine mandato, qualche altro candidato fosse disposto a riprendere la direzione dell’EISA.
Fu così che con un nuovo ordine del giorno del 17 marzo si proponeva, al punto 7: “Presentazione da parte delle associazioni di candidati alla presidenza e al consiglio di gestione”. Al punto 8 si prevedeva: “In caso di assenza di candidature, proposta di scioglimento dell’EISA…”.

Durante l’assemblea del 29 marzo, giunti al punto 7 del nuovo ordine del giorno, il presidente uscente annunciava che gli erano pervenute 3 candidature a presidente e consiglio di gestione, più una espressa nel corso della riunione e la dichiarazione di un membro uscente disposto a continuare il suo operato all’EISA. Altri membri uscenti non hanno avuto il tempo di esprimersi, ma probabilmente quasi tutti avrebbero continuato ad operare per l’EISA.

Conosciuti i nomi dei candidati, alcuni dei presenti, pertanto rappresentanti o ex, di enti e associazioni a scopo sociale, si sono dichiarati ostili alla ripresa delle attività dell’EISA, con argomenti francamente antisociali e sicuramente offensivi nei confronti di che si è presentato per riprendere l’attività.

Il presidente uscente incalzato dai detrattori dell’EISA, ha mancato al suo dovere di fare votare i candidati che si erano presentati e, seguendo le richieste infondate, di chi voleva chiudere l’Ente, di rimandare ad una prossima riunione la decisione del suo avvenire.

Vi posso assicurare che con i candidati alla ripresa dell’EISA, faremo del nostro possibile per continuare ad offrire un servizio di assistenza ai nostri connazionali, migliorando le prestazioni previste dallo statuto.”

In conclusione

Questo mio intervento non vuole essere polemico, ma rimango convinto che, quando si tratta di enti o associazioni di carattere nazionale, tutti coloro che hanno un ruolo di rappresentanza, hanno il dovere morale di trovare le migliori soluzioni affinché si risolvano le questioni nella giusta maniera, con i toni che richiede il rispetto reciproco e con la dovuta passione e dedizione che hanno distinto chi ci ha preceduto.