Di seguito un testo di Giovanni Paggi, pilastro esperto di comunità italiana a Ginevra da decenni, che sintetizza con saggezza e tende di smorzare i toni accessi ed astiosi:
“Chi e perché vuole chiudere l’Ente Italiano Socio-Assistenziale?
di Giovanni Paggi
Nel corso dell’assemblea generale dell’EISA svoltasi il 29 marzo scorso, svoltasi tramite la piattaforma Zoom a causa della pandemia da covid19, si è proposto lo scioglimento di questo importante Ente che opera da decenni a favore dei nostri connazionali che hanno bisogno di vari interventi socioassistenziali.
Con un primo ordine del giorno del 2 marzo scorso, al punto 7 si prevedeva tra l’altro: “La proposta di scioglimento dell’EISA … e assorbimento delle attività in corso da parte del Comites”!?
Alcuni hanno fatto osservare che normalmente prima di sciogliere l’Ente si dovrebbe verificare se, malgrado la dichiarazione del presidente uscente di non volersi ricandidare e dei membri del consiglio di gestione giunti a fine mandato, qualche altro candidato fosse disposto a riprendere la direzione dell’EISA.
Fu così che con un nuovo ordine del giorno del 17 marzo si proponeva, al punto 7: “Presentazione da parte delle associazioni di candidati alla presidenza e al consiglio di gestione”. Al punto 8 si prevedeva: “In caso di assenza di candidature, proposta di scioglimento dell’EISA…”.
Durante l’assemblea del 29 marzo, giunti al punto 7 del nuovo ordine del giorno, il presidente uscente annunciava che gli erano pervenute 3 candidature a presidente e consiglio di gestione, più una espressa nel corso della riunione e la dichiarazione di un membro uscente disposto a continuare il suo operato all’EISA. Altri membri uscenti non hanno avuto il tempo di esprimersi, ma probabilmente quasi tutti avrebbero continuato ad operare per l’EISA.
Conosciuti i nomi dei candidati, alcuni dei presenti, pertanto rappresentanti o ex, di enti e associazioni a scopo sociale, si sono dichiarati ostili alla ripresa delle attività dell’EISA, con argomenti francamente antisociali e sicuramente offensivi nei confronti di che si è presentato per riprendere l’attività.
Il presidente uscente incalzato dai detrattori dell’EISA, ha mancato al suo dovere di fare votare i candidati che si erano presentati e, seguendo le richieste infondate, di chi voleva chiudere l’Ente, di rimandare ad una prossima riunione la decisione del suo avvenire.
Vi posso assicurare che con i candidati alla ripresa dell’EISA, faremo del nostro possibile per continuare ad offrire un servizio di assistenza ai nostri connazionali, migliorando le prestazioni previste dallo statuto.”