Franzin ha proseguito spiegando in cosa consiste l’attività della ITAL, la quale, secondo quanto stabilito dalla legge istitutiva, provvede a tutelare ed assistere gli italiani ed i loro familiari affinché ottengano un diritto loro spettante sulla base della legge del paese ove risiedono. La ITAL, quindi, segue, nello specifico in Svizzera, tutte le questioni relative ai diritti assicurativi e previdenziali italiani ed esteri (pensioni vecchiaia, invalidità, superstiti erogate dall’INPS e pensioni svizzere AVS, AI, PC, CASSA PENSIONE), assiste altresì per i diritti dell’assicurazione contro gli infortuni SUVA e malattie professionali, consulenza e informazioni fiscali su IMU E TARI nonché su Amnistie e Accordi sul libero scambio di informazioni bancarie.
Franzin, ha puntualizzato che l’ITAL svolge periodicamente assemblee informative e di aggiornamento destinate all’approfondimento e perfezionamento della legislazione sociale svizzera e dell’Unione Europea (aggiornamenti delle leggi AVS-AI, Disoccupazione, LPP, Malattia ed Infortuni) su tutti i temi assicurativi, previdenziali e fiscali che riguardano da vicino i connazionali.
In questo periodo, in particolare, sottolinea Franzin, l’ITAL si occupa di richiedere le certificazioni uniche (i CU), cioè le certificazioni di salario, necessarie per fare la dichiarazione delle imposte al fisco svizzero, ma anche da comunicare alle prestazioni complementari (gli aiuti sociali) se si percepiscono, e, a breve, si occuperà della campagna dei redditi esteri per i pensionati residenti all’estero, nel nostro caso la Svizzera, campagna chiamata dei RED EST, mediante la quale si comunicano all’INPS, per il calcolo annuale delle pensioni da erogare, i redditi percepiti nel paese di residenza. Questa comunicazione è necessaria per valutare se ci sono delle modifiche della pensione italiana in sfavore dei pensionati o in loro favore. Ad esempio potrebbero anche aver diritto ad una quattordicesima. In difetto di comunicazione del RED EST, avverte, l’INPS può bloccare la pensione e poi per ripristinarla ci vuole un iter lungo e difficoltoso. Franzin, a questo punto, ha invitato i connazionali, non appena ricevuto il formulario, a recarsi presso il patronato per compilarlo e rispedirlo in maniera telematica all’INPS.