Intervista a Nella Sempio, Presidente del Com.It.Es. di Basilea

Intervista a Nella Sempio, Presidente del Com.It.Es. di Basilea

di Carmelo Vaccaro

Nella Sempio, Psicologa specializzata in terapia famigliare, dal 2014 presiede il Com.It.Es della Circoscrizione Consolare di Basilea che include anche Basilea Campagna, Argovia e Soletta.

Molto conosciuta e presente tra la comunità italiana e non solo, per le varie cariche che ha ricoperto nella sua carriera: Membro della Commissione Federale EKA, incarica fino al 2016 eletta dal Dipartimento Federale dell’Interno; Promotrice e Direttrice del Consultorio Multiculturale MUSUB riconosciuto e finanziato dal Cantone di Basilea Città e Basilea Campagna. La sua carriera è stata riconosciuta dal Presidente della Repubblica Italiana con il conferimento di Cavaliere della Repubblica.

Il Com.It.Es di Basilea è impegnato a gestire più di 100.000 connazionali iscritti all’AIRE ed un notevole numero di associazioni ancora attive.

Nel quadro dell’inchiesta informativa della SAIG sui Com.It.Es della Svizzera e del CGIE, ha in-tervistato la Presidente Nella Sempio a completamento dei pareri già espressi dai presidenti dei Com.It.Es di Zurigo e Neuchâtel.

Grazie Presidente per aver accettato di rispondere alle nostre domande:

Siamo arrivati a quasi 2 anni di proroga per il rinnovo dei Com.It.Es, non crede che un ulteriore ritardo peggiori la scarsa considerazione dei connazionali che sono chiamati a questo appuntamento elettorale?

La mia opinione è che i nostri connazionali desidererebbero una proroga a causa dell’emergenza pandemica che infuria ancora e rende incerta l’elezione in tutte le sue componenti (dalla campagna elettorale a distanza, alle problematiche sul voto, sia esso online o fisico. La carenza del personale presso i Consolati, che è un problema che esiste da molto tempo e che oggi è ancor più grave in considerazione dell’aumento degli italiani emigrati e iscritti all’AIRE. Queste problematiche renderebbero una partecipazione bassissima, anche i rappresentanti che verranno eletti avranno difficoltà a farsi conoscere.
Questo non farebbe altro che indebolire il ruolo del CGIE e dei Comites.

Presidente, è palese che da qualche anno i Com.It.Es. soffrono nel loro ruolo per vari motivi: mancanza di fondi, di considerazione, di persone deluse e, quindi, demotivate o altri motivi che non sto qui a elencare: Non pensa che questo organo eletto dovrebbe guardare anche oltre, per esempio alle istituzione locali per arrivare ai propri scopi di rappresentanza?

A mio avviso bisognerebbe rafforzare sia il CGIE che i Com.It.Es, ma anche intensificare una col-laborazione con le Istituzioni locali. Molto importante è stato anche l’accredito che il console Dott. Michele Camerota aveva effettuato nell’anno 2015 presso le Autorità svizzere.

Il Com.It.Es di Basilea, negli ultimi cinque anni ha svolto e patrocinato in collaborazione con i Consolati, Enti e Associazioni numerose iniziative rivolte alla comunità italiana e svizzera, proprio per mantenere saldi questi bei legami con le istituzioni locali.

Ha instaurato un canale diretto e in progress con la nuova mobilità, giovane e meno giovane, collaborando con patronati, rappresentanze diplomatiche e enti locali al fine di individuare le principali problematiche rivolte all’ integrazione e fornire strumenti adeguati alla risoluzione.

Il Com.It.Es in collaborazione anche con il GIR (Giovani Italiani in Rete) hanno organizzato durante la fase acuta dell’emergenza Pandemia, ha avuto un ruolo chiave nei diversi Dialoghi online, di cui ha trattato diverse tematiche riguardanti la fase emergenziale, soprattutto sulla disparità di genere nella gestione della crisi, alla sofferenza psicologica. Sono stati dibattiti molto preziosi che hanno riscosso particolare successo.

Con le Autorità svizzere i rapporti sono ottimi, forse anche perché, la sottoscritta, ha promosso e diretto per più di vent’anni il Consultorio multiculturale MUSUB, riconosciuto e finanziato dal Cantone di Basilea città e Basilea Campagna, questo ha permesso di conoscere direttamente, con assidui incontri con le Autorità cantonali, le istituzioni locali e iniziare a collaborare attivamente in favore della nostra comunità. L’Integrationsamt di Basilea Citta e Basilea Campagna hanno anche sovvenzionato alcuni dei nostri progetti.

Sulla base della sua esperienza emigratoria, a suo parere quali sono le riforme che servono a migliorare il ruolo dei Com.It.Es e del CGIE?

I Com.It.Es sono cambiati rispetto al passato, perché cambiata è l’emigrazione italiana e quindi necessario riformare i Com.It.Es che non sono compatibili con la nuova emigrazione. Aver ridotto la rappresentanza all’estero, impone ai Com.It.Es e alle realtà associative una presenza più attiva ed incisiva negli organismi di rappresentanza rimasti.
Sarebbe opportuno che, i Consoli presentassero i Com.It.Es presso le autorità locali al fine di iniziare una proficua collaborazione che riconoscerebbe la nostra identità italiana.

Auspichiamo infine, anche in vista delle prossime elezioni dei Com.It.Es una riflessione profonda e concreta sul meccanismo di voto all’estero nella direzione di riformarlo in quanto estremamente farraginoso.

Come si evince dalle tante agenzie stampa, il CGIE è stato ignorato dal Governo e anche dal Presidente della Repubblica nei vari tentativi di posticipare la consultazione per il rinnovo dei Com.It.Es, prevista per il 3 dicembre, a suo parere, sarebbe stato meglio posticiparlo o dimo-strare, con un’ apposita campagna informativa, che gli italiani all’ estero siamo disposti a batterci per preservare questi organismi di rappresentanza?

Con immenso rammarico ho dovuto ancora una volta constatare come i governi e le Autorità italiane dimostrino poco interesse per le nostre comunità all’ estero. Questo dovrebbe far capire che ci vorrebbe una riforma di questi organi al fine di essere ascoltati maggiormente dal momento che siamo italiani e che paghiamo le tasse anche in Italia. Chi ci rappresenterà in futuro dovrebbe creare sinergie con i vari organi di rappresentanza, con i parlamentari rimasti eletti all’estero per cercare di zittire questo silenzio assordante nei nostri confronti.