Sono stati diversi gli eventi discussi, dalla Settimana della Lingua in ottobre, alla Settimana della Cucina Italiana nel Mondo a novembre, ed molti altri eventi in programma della SAIG.
Un capitolo a parte riguarda i Pupi siciliani a Ginevra “Patrimonio Immateriale dell’UNESCO”.
Infatti un altro tema discusso è stato quello di arricchire uno dei musei di Ginevra con una trentina di Pupi siciliani di rara manifattura. Nel contesto ginevrino internazionale sarebbe un omaggio alla Regione Sicilia e all’Italia tutta poter vantare una simile collezione qui a Ginevra.
Si rammenta che il teatro di marionette, conosciuto come Opera dei Pupi, è nato in Sicilia all’inizio del 19° secolo ed ha sin dall’inizio avuto un grande successo tra le classi lavoratrici. Le storie raccontate, i cui dialoghi sono quasi sempre improvvisati dai burattinai, si basano soprattutto sulla letteratura cavalleresca medievale, sui poemi italiani del Rinascimento, sulle vite dei santi e sui racconti di banditi. Le principali scuole di pupi siciliani sono quelle di Palermo e Catania, spesso gestite a livello familiare, dove i burattini vengono costruiti e dipinti con metodi tradizionali.
Proprio per l’unicità della tradizione dei Pupi siciliani l’Unesco ha deciso di tutelarla e, nel 2008, ha iscritto l’Opera dei Pupi tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità, dopo una prima proclamazione nel 2001. È importante notare che si tratta del primo patrimonio italiano a esser inserito in questa particolare lista.