Un commovente omaggio alle vittime di Femminicidio
di Alfonso Gomez
Nel nostro Paese, ogni due settimane, una donna viene uccisa dal marito, dal partner, dall’ex partner, dal fratello o dal figlio, a volte da uno sconosciuto. Nella maggior parte dei casi, altre forme di violenza – economica, psicologica o fisica – hanno già avuto luogo. L’atto di violenza si verifica spesso, anche se non esclusivamente, al momento della separazione, quando le donne decidono di smettere di essere maltrattate e di riconquistare la libertà. Nel 2022 nel nostro Paese sono state uccise 15 donne e 5 sono sopravvissute a tentativi di Femminicidio. Questa violenza inaudita e abietta è la punta dell’iceberg della violenza subita dalle donne in Svizzera. Fa parte di un continuum di altre violenze sessuali e sessiste, che hanno origine nelle relazioni di potere patriarcali della nostra società.
Al di là di queste figure, ci sono ovviamente donne, giovani o meno giovani, con la loro storia e i loro percorsi, improvvisamente e ingiustamente interrotti dalla violenza. Venerdì 2 dicembre, i club Soroptimist di Ginevra Rodano e Ginevra Fondatore hanno organizzato una cerimonia molto toccante per rendere loro omaggio, con il lancio di 20 lanterne arancioni. Oggi il mio pensiero va ovviamente a queste donne, ma anche alle loro famiglie e ai loro cari che sopravvivono e devono continuare il loro viaggio nonostante tutto.
Sebbene le risposte politiche e pubbliche siano state date da alcuni anni a livello federale, cantonale e comunale, devono essere rafforzate, sia in termini di prevenzione che di assistenza. Questa è una delle conclusioni di un rapporto del Consiglio d’Europa pubblicato di recente. La Città di Ginevra è fermamente impegnata in questo senso, nell’ambito della sua politica di promozione della parità tra donne e uomini. Dal 2017, ha posto un accento specifico sulla violenza di genere nello spazio pubblico, come parte del suo piano d’azione “Obiettivo zero sessismo nella mia città”. Ovviamente il collegamento è permanente con il fatto che la violenza contro le donne fa parte di un continuum.
Anche quest’anno la Città sensibilizza sul ruolo dei testimoni, evidenziando i modi per agire di fronte alla violenza sessista e sessuale, senza mettersi in pericolo. L’obiettivo non è quello di far sentire in colpa le persone o di dire che è facile reagire quando si assiste a situazioni di violenza, ma piuttosto che esistono risorse per informarsi, imparare a individuare la violenza di genere e prepararsi ad agire. E che reagendo, ognuno di noi può trasmettere il messaggio che tale violenza non è accettabile né accettata. L’opuscolo informativo “Posso agire” è disponibile in formato cartaceo e online.
Solo lavorando insieme possiamo sradicare la piaga della violenza contro le donne.
Ni una menos! (Non una di meno !)