Premio Ciao Italia ici Genève a Franco Castrilli

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Premio Ciao Italia, ici Genève: Franco Castrilli, “La Storia” di un umile Ristoratore

Nato nel 1958 a Carpinone in Provincia di Isernia, Franco Castrilli è uno di quelli che possiamo definire un vero rappresentante del Made in Italy culinario nel Cantone di Ginevra.

Dopo diversi ristoranti tipicamente italiani, tipo “Le Grand Siecle”, “Il Carpino”, “Il Giardino Romano”, il “San Marco”, Franco Castrilli ha concepito un nuovo marchio di ristoranti con uno stile signorile ed accogliente: “La Storia”. È spazioso, gradevole e ben decorato, l’esercizio culinario riempie tutti i canoni del tradizionale ristorante italiano, ma di livello superiore. Ha una cucina attrezzata a dovere, un forno a legna e prodotti di fabbricazione italiana. “La Storia” vanta un menu di succulenti piatti, arricchiti da una notevole esperienza nella ricerca dei sapori delle tradizioni culinarie italiane.

Franco Castrilli, insieme alla moglie Loredana, hanno ricevuto il Premio “Ciao Italia, ici Genève” per i motivi sopraccitati e per il costante attaccamento ai colori italiani, nonché per la passione con cui insieme hanno esercitato la loro attività.

Franco, tu sei il più piccolo di una famiglia di ristoratori, come ti ha arricchito professionalmente una così rara sinergia famigliare, nei ristoranti sopra elencati?

Certamente, essere l’ultimo dei fratelli ha la sua importanza, perché ho avuto la possibilità di acquisire i metodi tradizionali famigliari per la realizzazione di tutte le ricette e nel contempo, ho avuto tutto il tempo di perfezionarle secondo la mia visione personale. È vero anche che, essendo l’ultimo, mi è capitato spesso di fare anche lavori meno nobili. Ad ogni modo, è stato per me un buon apprendistato ed ho usufruito dell’esperienza dei miei fratelli, rimanendo in un contesto solido costituito da una famiglia unita.

Molti ristoratori italiani hanno tendenza a promuovere la cucina contadina legata alle tradizioni della regione di provenienza, magari revisionandola. Questo è anche il caso del Ristoratore Franco Castrilli?

Non è stato il mio caso quello di privilegiare la cucina contadina della mia Regione, il Molise. Ma per quanto riguarda la cucina tradizionale italiana, sono stato sempre alla ricerca di quei sapori antichi tramandati dai miei genitori.

Devo ammettere anche che insieme a mia moglie, ho elaborato altre pietanze, partendo dalla nostra posizione geografica. La maggior parte dei nostri clienti, alcuni di passaggio, si sono sempre dimostrati intenditori della cucina italiana e, di conseguenza, molto esigenti nei sapori e nella preparazione dei piatti. Questo ci ha motivati ad evolverci e ad andare a passo con le esigenze dei nostri clienti.

Sappiamo bene che la ristorazione italiana all’estero ha bisogno di protezione, ma cosa pensi della figura del cuoco o del pizzaiolo italiano all’estero di oggi?

Valutando la mia esperienza di cuoco, da circa 40 anni, trovo che, attualmente, abbiamo dei nuovi elementi italiani che sono pronti a succederci e a tenere alta la bandiera italiana, sia in cucina, sia in pizzeria tenendo conto dell’evoluzione e di tutto il loro “savoir-faire”. Tuttavia, è noto a tutti che siamo davanti a dei plagi anche nel campo culinario italiano, ma non spetta a noi reagire.

Un Ristoratore ha molte responsabilità, deve essere sempre presente e questo comporta sacrifici per lui e la famiglia, soprattutto per chi è sposato. Quali sono i principali ostacoli tra la famiglia e questa professione?

Sicuramente il Ristoratore ha molte responsabilità: affitto del locale, tasse, spese varie e, soprattutto, la gestione del personale. Tutti questi elementi, messi insieme formano una notevole cifra che bisogna far entrare ogni mese. Un’altra responsabilità di un buon Ristoratore è saper acquisire una clientela fedele e duratura, soddisfacendo le loro esigenze.

Per tornare alla questione della famiglia, occorre certamente una buona dose di comprensione da parte del partner ed il massimo impegno del ristoratore ad impiegare bene il proprio tempo e a voler raggiungere l’equilibrio necessario fra famiglia e lavoro.

Cosa pensi di questo Premio per i Ristoratori italiani nel Cantone di Ginevra e cosa provi a riceverlo?

È un’ottima iniziativa per mettere in luce i tanti ristoratori italiani presenti a Ginevra. È un onore esser scelti e pubblicizzati da questa testata.

Un ringraziamento particolare va ai dirigenti della SAIG che hanno voluto darmi questo premio. Io lo considero come un riconoscimento al valore morale e all’impegno di questi anni di lavoro, volti al mantenimento della tanto ricercata italianità qui a Ginevra.