L’On. Billi alla riunione annuale dei Conservatori tenuta il 4 e 5 maggio a Budapest

L’On. Billi alla riunione annuale dei Conservatori tenuta il 4 e 5 maggio a Budapest

Intervento alla Conservative Political Action Conference, riunione annuale dei Conservatori tenuta il 4 e 5 maggio a Budapest

Il Governo di Centro Destra in Italia ha vinto ampiamente le elezioni ed è entrato in carica ad ottobre. Alcuni dei provvedimenti importanti che questo governo ha già implementato per portare avanti la politica di noi conservatori italiani, e che voglio sottolineare oggi, sono il rilancio della natalità con il “piano natalità” e la promozione della famiglia tradizionale, con una serie di importanti detassazioni per le famiglie decise proprio dal CdM di lunedì scorso.

Anche Papa Francesco lo ha detto, durante il Suo viaggio apostolico, terminato proprio pochi giorni fa, qui all’ex Monastero Carmelitano di Budapest. Viaggio molto positivo per la Chiesa d’Ungheria, per le autorità civili e per il popolo ungherese e per tutti i popoli europei.

Papa Francesco ha detto proprio che “non vogliamo un’Europa che si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovrannazionalissimo astratto, dimentico della vita dei popoli.” Il Papa ha poi precisato: “l’Europa deve essere un Continente dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscano la crescita e la singolarità di ciascuno.”

Anche noi siamo per una Europa unita, una Europa dei Popoli, che difenda e promuova le diverse culture, tradizioni, usanze. Queste diversità sono la forza del nostro Continente, su cui dobbiamo fare leva per vincere le sfide globali che ci aspettano nel prossimo futuro.

Per quanto riguarda l’immigrazione, noi diciamo: accogliamo chi ha diritto e scappa da guerre, chi si trova in condizioni particolari, ma purtroppo non possiamo accogliere tutti! Sono i numeri che ce lo dicono: la popolazione europea è di circa 600 milioni di persone, l’Africa e il Medio Oriente ne contano circa 2 miliardi.

Nel Parlamento Italiano in questi giorni stiamo discutendo il Decreto Cutro (approvato al Senato e alla Camera 9 maggio) con cui introduciamo un nuovo reato penale, carcere fino a 30 anni per i trafficanti di esseri umani con qualunque mezzo di trasporto: uno strumento importante nella lotta contro i trafficanti di essere umani e l’immigrazione illegale.

Ma abbiamo bisogno dell’aiuto dei Paesi europei per controllare meglio i confini del sud Europa, via mare.
“La migrazione è un problema che l’Europa deve prendere per mano” cosi ha dichiarato anche Papa Francesco sul volo di ritorno da Budapest.

Un’altra questione su cui voglio porre l’attenzione è la cosiddetta direttiva case green, sull’obbligo di efficientamento energetico. Questa direttiva prevede che tutti gli immobili residenziali in Europa siano ad emissione zero entro il 2050, con alcuni step intermedi.

Ma in Italia oltre il 50% del patrimonio immobiliare ha più di 45 anni ed è potenzialmente da riqualificare. Pensate a quanti sono gli antichi paesini e i piccoli borghi della provincia italiana. Questa direttiva si prefigura come una stangata per i contribuenti italiani, sia che si ristrutturi l’abitazione, sia che si rinunci per il costo.

La Sinistra italiana si è schierata apertamente a favore di questa direttiva, a testimonianza ancora una volta di come la “nuova” sinistra italiana sia radical chic, lontana dai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e della classe media. Un’altra questione su cui voglio porre l’attenzione è lo stop alla vendita dei motori a combustione entro il 2035.

Nel 2018 il consumo totale di energia elettrica (produzione industriale, civile, domestica) in Italia è stato di circa 321 TWh. Se tutti i veicoli in Italia fossero stati elettrici nel 2018, tutti questi veicoli nel nostro Paese avrebbero consumato più 3.500 TWh. Pertanto avremmo dovuto moltiplicare più di 10 volte la produzione di energia elettrica per avere la quantità sufficiente ad alimentare il nostro Paese e le sue auto elettriche.
Ecco perché lo stop ai motori a scoppio nel 2035, deciso dalla Commissione Europea, è sostanzialmente irrealistico per il nostro Paese. E la situazione è simile in tutta Europa.

Dobbiamo considerare che l’impatto delle emissioni di CO2 dei Paesi dell’Unione Europea è pari a circa il 6% delle emissioni globali. Quello della Cina è del 27%, degli USA 11% e dell’India 7%. Pertanto, una consistente diminuzione di emissioni di CO2 solo in Europa non comporterebbe un sostanziale beneficio per l’impatto ambientale a livello globale, mentre provocherebbe enormi danni, e inciderebbe in modo molto negativo sull’economia di moltissime famiglie italiane ed europee. Un suicidio, non un passaggio alla sostenibilità.

Per quanto riguarda la green economy, l’Unione Europea sta spingendo per una transizione molto rapida dalle fonti fossili e dal gas verso le energie rinnovabili.

Ma in questo caso la parola chiave è diversificazione. Una parte rilevante dell’energia prodotta a livello mondiale viene da fissione nucleare. La sicurezza degli impianti nucleari a fissione è ulteriormente aumentata grazie ai reattori di quarta generazione, che in caso d’emergenza si spengono da soli.

La ricerca è indirizzata verso la fusione nucleare, che riuscirà ad azzerare scorie e rischi, garantendo un’energia abbondante, a basso costo e sicura. La fusione nucleare è il futuro per i nostri figli ed i nostri nipoti: bisogna lavorare per arrivare al più presto possibile alla sua applicazione industriale!

Altre direttive dell’Unione Europea che potrebbero incidere sull’economia, e non solo sull’economia, ma anche sulla cultura e le nostre tradizioni, sono: i certificati verdi estesi al riscaldamento e ai carburanti privati; il cibo, gli insetti e la carne sintetica; e altre ancora che per brevità non accenno qui oggi.

Auspico un ripensamento del Parlamento europeo per tutte queste direttive che vanno contro gli interessi del mio Paese e dei popoli europei, per una politica più vicina alle reali necessità ed ai problemi, sul lavoro, sull’occupazione e sullo sviluppo, senza prese di posizione puramente ideologiche. È necessario spingere politiche più green anche in Europa, ma fatte con razionalità e visione per il futuro, nell’interesse dei nostri Popoli.

Evitiamo l’omologazione che il main stream globalista ci vorrebbe imporre. Le diversità dei Popoli Europei sono fondamentali per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo e per le sfide geopolitiche che ci attendono nei prossimi anni. Solo un’Europa consapevole delle proprie origini, della propria storia e della propria cultura, può essere un’Europa unita e forte, e può garantire benessere e pace alle generazioni future in Europa e nel mondo.

Lavoriamo insieme per una nuova Europa dei Popoli, per unire gli Stati e i Popoli Europei e costruire la Pace globale.” – questo l’intervento integrale dell’On. Simone Billi, capogruppo della Lega Salvini Premier in Commissione Esteri, alla Conservative Political Action Conference, riunione annuale dei Conservatori tenuta il 4 e 5 maggio a Budapest.

On. Simone Billi