Il senso civico ai tempi del Covid-19

Il senso civico ai tempi del Covid-19

di Ilaria Di Resta

Abbiamo appena concluso il periodo delle feste natalizie, ma quest’anno è stato decisamente diverso per molti di noi. Di fatto l’esodo verso l’Italia che normalmente accompagna questo periodo è stato ridotto dalle restrizioni che sono state messe in piedi dal governo Italiano, con tamponi obblogatori, quarantene e cosi via, ma anche dalla paura di molti che hanno parenti tra le persone piu’ a rischio e che hanno preferito rimanere qui in Svizzera.

Al momento i casi di Covid nel mondo superano i 90 milioni di infettati, secondo gli ultimi dati raccolti dalla Johns Hopkins University, mentre i decessi confermati sono oltre 1,9 milioni dall’inizio della pandemia. In Italia l’ultimo aggiornamento relativo al 11 gennaio, è di piu’ di due milioni di casi e oltre 78 mila decessi mentre la Svizzera conta un totale di oltre 478 mila casi e 8mila morti. Se pero’ guardiano ai numeri assoluti la Svizzera è uno dei paesi col piu’ alto tasso di casi di Covid accertati (in media 517 contagiati per 10mila abitanti, contro i 376 contagiati su 10mila in Italia).

La buona notizia è che il tanto atteso vaccino è finalmente disponibile anche da noi. Infatti a Dicembre è stato approvato il primo vaccino, quello Pfizer, e sono cominciate le somministrazioni. Inoltre la comunità europea ha recentemente approvato anche il secondo vaccino a mRNA, quello di Moderna, e a breve questo vaccino sarà disponibile nei diveris paesi (in Italia è appena stato approvato). Non dimentichiamo inoltre che ci sono ancora diversi vaccini nelle ultime fasi di sviluppo che a breve saranno disponibili.

A proposito dei due vaccini già disponibili, sono state utilizzate tecniche di ingegneria molecolare mai usata prima, ma per questo non meno sicure, anzi. Infatti, l’intuizione geniale dei ricercatori è stata quella di creare una molecola di mRNA che, una volta integrata nell’organismo umano (con una normale iniezione), utilizza direttamente le cellule umane per produrre la “famosa” proteina Spike. Questa proteina Spike è la stessa che si trova all’esterno della struttura del virus SARS-CoV-2 e innescherà la produzione degli anticorpi responsabili della risposta immunitaria verso il virus, se questo entrasse nell’organismo. Quindi, in poche parole, si utilizzano delle informazioni essenziali del virus e si somministrano le informazioni direttamente al paziente che le usa per difendersi.

Molti hanno sollevato obbiezioni al fatto che questo tipo di tecnologia non sia mai stata utilizzata in precedenza per un vaccino. Invece, per gli addetti ai lavori, questa è una vera e propria rivoluzione perchè è stata messa in piedi una piattaforma che consentirà anche in futuro lo sviluppo in tempi molto piu’ brevi rispetto ai vaccini di “vecchia generazione”.

E’ importante tenere conto che per lo sviluppo dei vaccini contro il virus SARS-CoV-2 sono stati messi in campo un numero altissimo di ricercatori oltre che dei finanziamenti elevati, e questo ha consentito di abbreviare notevolmente i tempi di sviluppo. Inoltre, e non da ultimo, anche il numero di volontari che si sono sottoposti al vaccino nella fase di test è stato un numero enorme, circa dieci volte superiore agli standard di studi simili per lo sviluppo dei vaccini. Tutto cio’ ha consentito di realizzare uno studio clinico di grandi dimensioni, sufficiente per dimostrare l’efficacia e la sicurezza in tempi rapidi. In aggiunta, è fondamentale dire che non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino: l’approvazione rapida è stata resa possibile anche grazie alle ricerche già condotte da diversi anni sui possibili vaccini ad RNA, alle grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissi e al fatto che le agenzie regolatorie hanno valutato dei risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non, come avviene normalmente, soltanto quando tutti gli studi sono completati. Queste semplici misure messe in atto per le eccezionali circostante che ci troviamo a vivere, hanno portato a risparmiare anni sui normali tempi di approvazione.

E’ doveroso sottolineare che entrambi i vaccini disponibili prevedono due somministrazioni distanziate (Pfizer dopo 21 giorni e Moderna dopo 28) e che solo a partire da una settimana (per Pfizer) o due (per Moderna) dalla seconda somministrazione, raggiungiamo una immunità completa al virus. Questo significa anche che tutte le misure di precauzione e distanziamento devono essere seguite scrupolosamente fino a questo momento.

I tempi per ottenere la cosidetta immunità di gregge non saranno brevi, perchè bisogna far si che un gran numero di persone abbia fatto il vaccino (si stima circa il 60/70%), prima di vedere l’effetto protettivo su tutta la popolazione. Vaccinarsi, e quindi rendersi immuni, vuol dire non solo proteggere se stessi dalla malattia, ma anche non diventare vettori a nostra volta, con la possibilità di infettare altre persone. Fare il vaccino a partire dalle persone a rischio e quindi anziani, operatori sanitari e persone con patologie che abbiamo visto portare ad esiti di pericolo di vita in caso di infezione, è doveroso, come è doveroso che ognuno di noi si aggiunga alla lista per accedere al vaccino appena possibile.

In ultimo, ma non meno importante, non possiamo non tener conto del costo altissimo che la società tutta sta pagando per questa pandemia. Non solo tutte le attività chiuse, bar, ristoranti, cinema, palestre e cosi’ via, ma anche l’aver focalizzato la maggior parte delle energie e forza lavoro di medici e strutture sanitarie per la cura del covid, ha creato notevoli costi aggiuntivi e disagi. Tutto a discapito di pazienti con malattie croniche che hanno visto le loro cure dilatarsi spesso compromettendone l’efficacia, o l’intasamento delle emergenze, con conseguenti rallentamenti anche della gestione dei pazienti che, indipendentemente dal virus hanno bisogno di cure immediate. Tutto cio’ avrà ancora un impatto sulla nostra vita e quella della comunità di cui facciamo parte. Per questo è importante vaccinarsi, per questo bisogna aumentare la consapevolezza dell’importanza del vaccino come senso di responsabilità civile non solo verso noi stessi ma verso i nostri cari e la società tutta.