“Ciao Italia, ici Genève!” – Il premio SAIG per Renato Saracino
Dopo la pausa estiva, fa il suo ritorno il premio SAIG “Ciao Italia, ici Genève!”, premiando il Ristorante “Da Renato” di Renato Saracino. Questo premio, ideato e realizzato dalla SAIG, sta prendendo una notevole considerazione tra gli esercenti italiani a Ginevra, un progetto consolidato che propone un viaggio itinerante gastronomico e culturale attraverso i ristoranti della città di Ginevra.
Renato Saracino, originario di Martano in Provincia di Lecce, della affascinante Puglia, nonostante la sua giovane età, vanta una carriera prolifica nell’ambito della ristorazione. Dopo aver completato la sua formazione presso la scuola alberghiera, a Otranto, sempre in Puglia nel 1987, si è trasferito a Londra per affinare le sue competenze linguistiche e mettere in pratica l’arte culinaria.
Tre anni più tardi, nel 1990, ha scelto Ginevra come destinazione per apprendere il francese, preferendola a Parigi. In questa Città di Ginevra, ricca di storia letteraria grazie a Calvino, Renato ha iniziato la sua avventura imprenditoriale gestendo con successo, in società, rinomati ristoranti come “L’incontro” e “Il ponte vecchio” e “Vivendo”.
Nel 2010, dopo aver maturato preziose esperienze imprenditoriali e culinarie, Renato ha deciso di intraprendere il percorso solitario per poter esprimere la sua visione personale in questa professione.
La SAIG ha avuto il piacere di incontrarlo per ascoltare le sue passioni e le emozioni che lo hanno portato al meritato successo.
Renato, come hai deciso di aprire un ristorante italiano all’estero e quale è stata la tua motivazione principale?
Dopo diverse società con amici, ho aperto il mio proprio ristorante italiano perché è sempre stato un sogno che ho coltivato con passione e dedizione. Questa avventura mi permette di realizzarmi completamente attraverso la gastronomia del nostro Paese e offrire un’esperienza autentica ai clienti, di cui si rivelano sempre più conoscitori della cucina italiana.
Quali sono le sfide più significative che hai dovuto affrontato nell’aprire e gestire un ristorante italiano in un paese straniero?
Una delle mie sfide principali è quella di superare costantemente le aspettative, sia le mie che quelle dei clienti. Il mio obiettivo è continuare a crescere e migliorare, come salire una scala senza fine, offrendo piatti sempre più deliziosi e un servizio impeccabile.
In un ristorante, con tutta la sua complessità, di per sé è una sfida, perché se non sei all’altezza di soddisfare le esigenze della clientela, hai già perso la sfida.
A quali tuoi principi guida fai riferimento per mantenere l’autenticità della cucina italiana mentre ti adatti alle esigenze locali?
La fede nel mio lavoro è inscindibile. Continuerò di andare alla ricerca e a perseguire la qualità e l’eccellenza in ogni aspetto del mio lavoro. Mantenere rapporti solidi con il mio team e i fornitori è fondamentale, e mi impegno a farlo costantemente.
Un altro aspetto dei miei principi guida è la coerenza con chi mi confronto giornalmente e la costanza nella progressione delle mie idee.
Come mantieni lo standard di qualità e l’esperienza culinaria nel tempo?
Come ho menzionato in precedenza, la mia missione è offrire solo il meglio ai miei clienti. Mi impegno a cercare costantemente prodotti di prima qualità, seguire attentamente le stagioni e adattarmi. Inoltre, lavoro a stretto contatto con il mio Chef di cucina per creare nuovi piatti che rispecchino al massimo la nuova e la vecchia tradizione culinaria italiana.
Hai progetti futuri per il tuo ristorante? Hai intenzione di espanderti o introdurre nuove iniziative?
I miei progetti futuri includono la continuazione della mia attività qui a Carouge, in questo luogo straordinario e unico. Sono fortunato ad avere due terrazze tranquille, lontane dal traffico, dove posso sempre riprodurre la mia cucina e la mia identità, cercando di farlo nel modo migliore possibile. Non ho intenzione di espandermi, poiché desidero concentrarmi in una sola location per dare il meglio di me stesso e non disperdere l’energia in diversi esercizi.
Carouge è una cittadina a parte rispetto a Ginevra ed io, mi ci sento parte.
Quali sono le tue riflessioni sull’importanza della cultura e della tradizione italiane nella tua attività?
Rappresentare la nostra cultura, tradizione e storia in un altro paese, naturalmente è un’esperienza meravigliosa ed emozionante. È una sfida, soprattutto quando si tratta di presentare piatti tipici, specialmente quelli pugliesi, accompagnati dai nostri vini che spaziano dal nord al sud. Credo che questo faccia davvero la differenza quando si entra in un ristorante e si può ascoltare la lingua italiana. Tutto diventa una gioia autentica.
Cosa pensi di questo premio e come lo accogli in prima persona?
Mi sento profondamente onorato e ritengo di essere una persona fortunata di aver ricevuto questo premio che mi ha permesso di vivere un’esperienza straordinaria.