Mutilazioni Genitali Femminili: l’ambasciatore Cornado conferma l’impegno italiano alla lotta delle FGM

Mutilazioni Genitali Femminili: l’ambasciatore Cornado conferma l’impegno italiano alla lotta delle FGM

GINEVRA\ aise\ – Nell’ambito della sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Italia ha preso parte ieri, 23 giugno, al Dibattito di alto livello sulla prevenzione e sulla risposta multisettoriali, inclusa la risposta globale, alle Mutilazioni Genitali Femminili (Female Genital Mutilation o FGM).
Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Gian Lorenzo Cornado, ha confermato l’impegno dell’Italia nella lotta contro le “pratiche tradizionali dannose” sia a livello nazionale che internazionale, anche al fine di contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 5 e del relativo target 5.3.

In linea con l’impegno pluriennale dell’Italia nella lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili, nell’ambito dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio Diritti Umani, l’Italia ha sostenuto attivamente la risoluzione 44/16, partecipando ai negoziati a nome dell’Unione Europea, così come la decisione di convocare il Dibattito di alto livello. “L’eliminazione delle Mutilazioni Genitali Femminili e dei matrimoni infantili, precoci e forzati sono due priorità dell’attuale mandato dell’Italia al Consiglio Diritti Umani”, ha dichiarato l’Ambasciatore Cornado.

Ricordando che “la pratica delle Mutilazioni Genitali Femminili è una grave violazione dei diritti umani e una severa forma di violenza che infligge danni irreparabili e provoca rischi permanenti per la salute, nonché sofferenze fisiche e mentali per le donne e le ragazze”, il Rappresentante Permanente d’Italia ha sottolineato che essa ha un impatto negativo sull’empowerment delle donne e, di conseguenza, sullo sviluppo sostenibile delle società. “Porre fine a questa pratica è fondamentale non solo per eliminare gli ostacoli all’uguaglianza e alla piena affermazione dei diritti e del ruolo delle donne, ma anche per realizzare una società in cui la violenza contro le donne non è consentita”, ha affermato.

Dal 2006 l’Italia ha promulgato una legge che criminalizza le Mutilazioni Genitali Femminili e fornisce un quadro per promuovere progetti e attività di sensibilizzazione volte a contrastare tale pratica con il coinvolgimento della società civile e delle ONG. Come ha spiegato l’Ambasciatore Cornado, “tale legge è stata riconosciuta dal Segretario Generale delle Nazioni Unite come una best practice ed è fonte di ispirazione per l’impegno dell’Italia nel portare avanti la sua lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili in tutte le sedi multilaterali”.

L’Italia ha inoltre espresso profonda preoccupazione per l’impatto negativo e sproporzionato della pandemia di COVID-19 su donne e ragazze, che interrompe i progressi verso il target 5.3 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ed espone al rischio di FGM altri 2 milioni di ragazze entro il 2030, secondo le stime dell’UNFPA.

La lotta contro le Mutilazioni Genitali Femminili resterà altresì una priorità per i progetti realizzati dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo. Dal 2004 sono infatti stati investiti oltre 25 milioni di euro, spesso in collaborazione con UNFPA e UNICEF.

L’Ambasciatore Cornado ha infine citato le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, secondo il quale “insieme possiamo eliminare la Mutilazioni Genitali Femminili entro il 2030”, e ha concluso: “Incoraggiamo il Consiglio e la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per raggiungere tale obiettivo e continueremo a promuovere l’eliminazione di tutte le pratiche tradizionali dannose”.

(Fonte aise)