Mattmark: un commovente tributo dell’Italia in Svizzera
Organizzata dall’Associazione “ItaliaValais”, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berna e del Consolato Generale d’Italia a Ginevra, la commemorazione di quest’anno ha avuto un’importante affrancatura istituzionale, ponendo le basi per un 60º anniversario, nel 2025, di grande significato commemorativo, nel ricordo della tragedia di Mattmark.
Lo scorso 31 agosto, nel piazzale della diga di Mattmark, il vento faceva sventolare le bandiere in corteo, che si dirigeva verso il cippo commemorativo per dare inizio al 59º anniversario della tragedia.
Giunti al monumento, S.E. l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado e il Presidente del Comitato organizzatore, Domenico Mesiano, hanno deposto una corona d’alloro in onore delle vittime, inviata dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.
La parte ufficiale è stata introdotta dal Presidente Mesiano, che ha salutato la presenza di diverse personalità istituzionali, tra cui S.E. Gian Lorenzo Cornado, Ambasciatore d’Italia a Berna; il Console Generale d’Italia a Ginevra, Nicoletta Piccirillo; l’On. Toni Ricciardi, Presidente del Gruppo Interparlamentare IT – CH; Alwin Zurbriggen, Sindaco del Comune di Saas-Almagell; Michele Scala, Presidente del Comites VD-VS e Coordinatore InterComites Svizzera; e Filippo Ciavaglia, Presidente della III Commissione del CGIE.
Le allocuzioni degli intervenuti non sono state semplici formalità, ma hanno espresso la ferma convinzione di mantenere vivo il ricordo delle 88 vittime e il sostegno ai loro familiari.
Il Presidente Domenico Mesiano ha sottolineato l’importanza di ricordare questa tragedia affinché si continui a promuovere maggiore rispetto e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Alwin Zurbriggen, Sindaco del Comune di Saas-Almagell, ha portato i saluti della cittadina, evidenziando l’importanza dell’opera in costruzione e il suo impatto economico e sociale sulla Valle del Saas, purtroppo realizzata a costo della vita di tanti lavoratori.
Il discorso del Presidente Michele Scala ha proposto di istituire, a partire dalla tragedia di Mattmark, una giornata in memoria di tutti i caduti sul lavoro, con la comunità italiana come promotrice.
Filippo Ciavaglia, rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), ha ricordato che tragedie come quella di Marcinelle e Mattmark devono essere un monito per migliorare le condizioni e la sicurezza dei lavoratori impiegati in mestieri pericolosi.
L’On. Toni Ricciardi, storico esperto della vicenda di Mattmark, ha ripercorso la storia della tragedia, basata su ricerche e incontri con i superstiti, per far luce su un disastro che poteva essere evitato.
L’intervento della Console Generale d’Italia a Ginevra, Nicoletta Piccirillo, ha suscitato profonda commozione, evocando ricordi emozionanti delle vittime e dei loro familiari, in un contesto reso ancora più suggestivo dalla cornice della diga di Mattmark.
A conclusione della cerimonia istituzionale, l’Ambasciatore d’Italia a Berna, S.E. Gian Lorenzo Cornado, ha salutato i numerosi rappresentanti delle associazioni e degli eletti presenti, leggendo una lettera del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che ricordava il sacrificio delle vittime ed esprimeva la sua vicinanza alle famiglie e agli italiani in Svizzera.
Non sono mancate le rappresentanze dei Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.), della Circoscrizione consolare di Ginevra, che hanno dimostrato il loro sostegno a questo toccante momento di commemorazione. Il Vicepresidente Dario Natale ha guidato la delegazione del Com.It.Es. di Ginevra, mentre per il Com.It.Es. di Losanna VD e VS erano presenti i membri Paolo Frattolillo, Natale Catanese e Luca Brotto, oltre al Presidente Michele Scala.
L’evento ha visto la partecipazione di diverse associazioni italiane, ciascuna con le proprie bandiere. Tra queste, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) e l’Unione Nazionale Decorati Italiani in Svizzera (UNDIS). A guidare tali associazioni c’erano figure come Carmelo Vaccaro, Coordinatore della SAIG e Presidente dell’UNDIS. L’importante ruolo di portabandiera per l’occasione è stato affidato a Gabriella Cav. Arpagaus dell’UNDIS e Natale Catanese ha cortesemente portato quella della SAIG.
Grazie a tutto il Comitato organizzativo dell’Associazione “ItaliaValais” per l’ottima organizzazione e per la costanza nel ricordare e mantenere vivo nel ricordo questo tragico evento.
La cerimonia si è conclusa con un pranzo offerto da S.E. L’Ambasciatore Cornado e dalla Console Generale Piccirillo.
La Storia
Durante i lavori di perforazione della montagna soprastante la diga, si verificò un improvviso cedimento. Questo causò una frana che cadde nel lago artificiale sottostante, generando un’onda di marea che superò la diga e si abbatté sulla zona circostante.
L’onda causò enormi danni: distrusse l’insediamento vicino di Saas-Almagell e danneggiò gravemente la strada e altre infrastrutture. Il numero esatto delle vittime varia nei resoconti, ma si stima che almeno 88 lavoratori persero la vita, di cui 86 uomini e 2 donne: 56 italiani, 23 svizzeri, 4 spagnoli, 2 tedeschi, 2 austriaci e un apolide. La provincia di Belluno, con 17 vittime, fu la più colpita, seguita dal comune di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, che perse 7 uomini. La tragedia avrebbe potuto essere ancora più catastrofica se fosse avvenuta solo mezz’ora più tardi, dopo la fine del turno, quando nelle baracche sarebbero stati presenti fino a 700 lavoratori.
Conclusione
La tragedia di Mattmark simboleggia il sacrificio di numerosi lavoratori italiani in Svizzera, persone che avevano lasciato l’Italia alla ricerca di un futuro migliore. Ogni anno, alla fine di agosto, numerose personalità rappresentative si riuniscono per commemorare questa giornata significativa. Come ogni anno dopo la tragedia, anche Maria Testa e Ilario Bagnariol, due dei superstiti, erano presenti per ricordare il tragico evento.
Questi episodi, insieme ad altre fatalità minori verificatesi nei contesti lavorativi, formano un tessuto di narrazioni strazianti. La crudele realtà di tali eventi ha giocato un ruolo significativo nel plasmare il cammino verso una rapida e profonda evoluzione all’interno del processo di integrazione dei nostri connazionali italiani e di coloro provenienti da altre terre.
Carmelo Vaccaro