Grande successo per l’omaggio a Massimo Troisi organizzato dall’ARCG e dalla SAIG
In occasione del trentesimo anniversario della scomparsa di Massimo Troisi, lo scorso 15 ottobre, la Società delle Associazioni Italiane di Ginevra (SAIG) e l’Associazione Regionale Campana – Ginevra (ARCG) hanno voluto rendere omaggio al grande attore e regista napoletano, organizzando una serata speciale presso il Cinema Bio di Carouge. L’evento si inseriva nel programma della XXIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, un’iniziativa annuale volta a promuovere e valorizzare la cultura e la lingua italiana a livello internazionale.
Il fulcro della serata è stato la proiezione del documentario “Laggiù qualcuno mi ama”, diretto da Mario Martone. Il film è un viaggio intimo e personale attraverso la vita e la carriera di Troisi, un’icona del cinema italiano, amato non solo per il suo straordinario talento artistico, ma anche per la sua autenticità e la profonda umanità che ha saputo trasmettere al pubblico.
Martone, regista di grande sensibilità e talento, ha saputo catturare l’essenza di Troisi, non limitandosi a esplorare la sua carriera cinematografica ma scavando nel suo carattere più profondo e sfaccettato. Il documentario include analisi dettagliate di molte scene emblematiche tratte dai suoi film più celebri, come Ricomincio da tre, Scusate il ritardo e Non ci resta che piangere, pellicole che non solo hanno segnato la storia del cinema italiano, ma hanno anche definito un nuovo linguaggio artistico capace di mescolare comicità e malinconia, leggerezza e profondità.
Mario Martone ha voluto, attraverso questo documentario, far emergere un Troisi sconosciuto ai più, portando alla luce aneddoti e lati del suo carattere che raramente sono stati discussi dal grande pubblico. Ne emerge un ritratto complesso, in cui l’uomo si affianca all’artista, restituendo al pubblico un’immagine completa di Troisi, che non si riduce solo al suo talento comico e registico, ma che rivela anche la sua estrema sensibilità e umiltà, caratteristiche che lo rendevano unico.
Il documentario si avvale anche delle testimonianze di figure centrali nella vita di Troisi, come Anna Pavignano, sua collaboratrice storica e compagna di vita per un periodo. Grazie alle sue parole, Martone riesce a ricostruire un quadro emozionante e intimo, in cui si intrecciano vita privata e professionale, portando alla luce aspetti meno conosciuti del Troisi uomo, dietro la maschera del comico di successo.
Martone stesso, sin dall’inizio del film, paragona Troisi al regista francese François Truffaut, per l’affinità che lega i loro universi creativi. Entrambi, infatti, hanno saputo raccontare la fragilità dell’animo umano attraverso una prospettiva dolce e delicata, senza mai cadere nel patetismo. Questo paragone non solo evidenzia la grandezza artistica di Troisi, ma sottolinea anche la sua capacità di emozionare e di far riflettere, toccando temi universali come l’amore, la solitudine e la ricerca di sé. Sul versante sentimentale, si potrebbe tracciare un ulteriore parallelo tra Troisi e Jacques Prévert, poeta francese che, come il Neruda di Il Postino – l’ultimo film di Troisi, girato nonostante la sua grave malattia – ha saputo esprimere con delicatezza e profondità l’amore in tutte le sue sfumature, sempre fragile e spesso tormentato. In ogni film di Troisi, infatti, è sempre presente “questo amore così fragile”, che diventa un filo conduttore della sua poetica.
La serata ha registrato un grande successo, con quasi il tutto esaurito in sala: ben 194 persone hanno riempito il Cinema Bio, creando un’atmosfera di grande partecipazione e commozione. Il Presidente dell’ARCG, Antonio Vivolo, ha dato il benvenuto al pubblico e ha salutato le autorità istituzionali presenti, tra cui il Vice Console d’Italia a Ginevra, Massimiliano Caputo. Vivolo ha espresso il suo orgoglio per l’evento, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria di una figura come Troisi, simbolo non solo del cinema italiano, ma anche di una Napoli autentica, fatta di sensibilità e ironia.
Un momento particolarmente toccante della serata è stata la partecipazione di Alfredo Cozzolino, amico d’infanzia di Troisi, giunto appositamente da Napoli per offrire un prezioso contributo. Cozzolino ha condiviso con il pubblico ricordi personali ed emozionanti, arricchendo ulteriormente l’omaggio con aneddoti inediti, che hanno permesso di comprendere ancora più a fondo la personalità di Troisi. Le sue parole hanno toccato profondamente il pubblico, che ha vissuto attraverso i suoi racconti l’intensità del legame che univa i due amici sin dall’infanzia.
Al termine della proiezione, dopo l’intervento di Cozzolino, il Presidente Vivolo e il Coordinatore della SAIG hanno consegnato a Cozzolino una targa ricordo, a testimonianza dell’importanza dell’evento e del valore affettivo che questo omaggio a Troisi ha avuto per tutti i presenti. La serata si è conclusa in un clima di grande emozione, con il pubblico che ha sentito la presenza di Troisi, non solo come artista, ma anche come uomo, grazie alle parole e alle testimonianze che hanno saputo rendere vivo il suo ricordo.
Questo evento è stato un momento di celebrazione non solo per la comunità italiana di Ginevra, ma per tutti coloro che, attraverso il cinema, hanno potuto riscoprire l’eredità straordinaria lasciata da Massimo Troisi, un uomo e un artista capace di parlare con il cuore, senza mai rinunciare alla leggerezza e all’ironia che lo caratterizzavano.