Fabienne Fischer: Il salario minimo è un importante passo avanti per il Cantone di Ginevra

Fabienne Fischer: Il salario minimo è un importante passo avanti per il Cantone di Ginevra

Sette mesi e mezzo dopo l’entrata in vigore del salario minimo a Ginevra, il 1° novembre 2020, il Dipartimento dell’economia e del lavoro (DEE) presenta l’attuazione di un importante progresso sociale per il Cantone. Il meccanismo previsto consente la concreta applicazione della volontà popolare espressa nel settembre 2020. È frutto del dialogo tra le parti sociali ed è stato oggetto di diversi arbitrati da parte dello Stato.

Il salario minimo cantonale a Ginevra è ora chiaramente quantificato. Attualmente ammonta a 4111 franchi al mese lordi, al ritmo di una durata media a Ginevra di 41 ore lavorative settimanali. “L’introduzione del salario minimo è un importante progresso sociale per il cantone di Ginevra. Questo progresso illustra il nostro attaccamento alla giustizia sociale e il nostro impegno a non permettere che la precarietà si sviluppi all’interno della popolazione”, sottolinea Fabienne Fischer, Consigliere di Stato Responsabile del Dipartimento dell’Economia e del Lavoro (DEE).

Al momento della sua introduzione, la percentuale di dipendenti nel cantone di Ginevra che percepiva un salario inferiore al salario minimo era stimata al 6,2%. “Ogni individuo che lavora merita un salario di sussistenza con dignità. La fissazione di un importo minimo di compensazione è una misura di protezione sociale che aiuta a combattere contro il fenomeno dei lavoratori e lavoratori poveri (working poor) “, ricorda Fabienne Fischer.

L’essenziale del lavoro è stato compiuto

È in particolare tenendo presente questo obiettivo, e senza perdere di vista le esigenze delle imprese, che il DEE ha recentemente proceduto all’arbitrato relativo all’applicazione del salario minimo cantonale. Tali arbitrati riguardavano il principio della mensilità del salario minimo, il pagamento dei giorni festivi nonché le indennità previste dalla legge sul lavoro.

Dal 1° gennaio 2021 la retribuzione oraria minima è quindi pari a 23,14 franchi, ovvero 4111 franchi mensili ( 41 ore /settimana), fatta eccezione per i settori agricoltura e floricoltura, dove i minimi sono inferiori. Attualmente, i datori di lavoro sono tenuti a pagare mensilmente l’equivalente del salario minimo. Tale provvedimento è però oggetto di ricorso, così come la data di indicizzazione del salario minimo.

La modifica apportata al Regolamento di attuazione della Legge sui controlli e sui rapporti di lavoro ( RIRT ) specifica che sono i lavoratori normalmente impiegati nel Cantone ad essere soggetti al salario minimo. “Ci sono però delle eccezioni. Il salario minimo non si applica agli apprendisti, alle persone che svolgono un periodo di formazione o integrazione riconosciuto dalla commissione tripartita di Ginevra, ai minori nonché agli studenti e agli studenti di età superiore ai 18 anni che esercitano lavori occasionali in un settore concordato e a determinate condizioni”, afferma Christina Stoll, direttore generale dell’Ufficio cantonale per l’ispezione e le relazioni del lavoro (OCIRT).

Nella composizione del salario minimo sono ricompresi anche tutti gli importi assoggettati all’AVS, ad eccezione delle indennità previste dal diritto del lavoro. Per il personale retribuito a ore, al salario minimo si aggiungono le indennità di ferie e festività.

Un anno di transizione 2021

L’anno 2021 servirà da transizione. L’OCIRT ha raddoppiato i suoi sforzi per sostenere le parti sociali e i datori di lavoro nell’attuazione del salario minimo. In particolare, sono stati organizzati webinar sull’argomento. Sulle nuove pagine web ge.ch/c/salaire-minimum è ora disponibile un calcolatore per conoscere l’importo dello stipendio minimo mensile corrispondente alla propria situazione personale o per qualsiasi altro caso specifico.

Quanto alle ispezioni nelle aziende, “attualmente si svolgono su denuncia o durante visite abituali”, osserva Julien Dubouchet Corthay, direttore del servizio ispettivo dell’OCIRT. E quest’ultimo a precisare: “Le sanzioni in caso di mancato rispetto del salario minimo saranno pronunciate a partire dal 2022”.

Nel cantone di Ginevra il concetto di salario minimo è ormai acquisito e ben integrato. “La maggior parte del lavoro di implementazione è stata ora compiuta, grazie alla forte volontà di tutte le parti coinvolte nel sistema”, evidenzia Fabienne Fischer. “Questo lavoro deve continuare ancora per un po’, nello stesso spirito di dialogo che ha prevalso finora tra le parti sociali”.