Il Com.It.Es. di Ginevra incontra le associazioni italiane del Cantone

Il Com.It.Es. di Ginevra incontra le associazioni italiane del Cantone

Il Com.It.Es. di Ginevra incontra le associazioni italiane del Cantone

Valorizzare il ruolo delle associazioni italiane all’estero e promuovere una rete coesa che sappia rispondere alle esigenze dei connazionali e fare rete per rafforzare l’italianità e costruire comunità”: con questo spirito si è svolto, lo scorso 28 aprile, presso l’Université Ouvrière de Genève, un importante incontro promosso dal Comitato degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) di Ginevra, rivolto a tutte le realtà associative presenti nel Cantone.

L’iniziativa nasce da una convinzione profonda, condivisa da tutto il Comitato: le associazioni italiane costituiscono la spina dorsale della vita comunitaria degli italiani all’estero. Custodi di valori, cultura, tradizione e solidarietà, queste organizzazioni sono da sempre un punto di riferimento insostituibile per chi vive fuori dai confini nazionali.

All’appuntamento hanno risposto 14 delle 21 associazioni italiane attualmente attive e conosciute nel Cantone di Ginevra. Un risultato considerato molto positivo, soprattutto in considerazione del periodo festivo – a ridosso della Pasqua e della ricorrenza del 25 aprile – che avrebbe potuto ridurre la partecipazione. Le associazioni presenti hanno rappresentato la ricchezza e la diversità dell’associazionismo italiano: si spaziava dalle realtà regionali tradizionali alle più recenti iniziative culturali, scolastiche e politiche. Un’eterogeneità che conferma quanto la comunità italiana a Ginevra sia viva, articolata e capace di rinnovarsi, pur mantenendo salde le proprie radici.

I lavori si sono aperti con il saluto istituzionale della presidente del Com.It.Es. di Ginevra, Ilaria Di Resta, che ha ribadito la centralità dell’associazionismo nel promuovere coesione sociale e identità culturale tra gli italiani all’estero.

È seguito l’intervento del responsabile della Commissione Associazioni, Carmelo Vaccaro, che ha illustrato la visione e gli obiettivi della Commissione: avviare un nuovo corso fondato sul dialogo costante, la collaborazione concreta e il riconoscimento reciproco tra istituzioni e volontariato.

“La volontà di questo Com.It.Es. – ha dichiarato Vaccaro – è di creare una sinergia concreta con le Associazioni che operano sul territorio ginevrino. Voi siete i custodi dell’italianità, le sentinelle della nostra cultura, e rappresentate un patrimonio prezioso da valorizzare. Operate con passione, in modo volontario, e riuscite a offrire quotidianamente supporto concreto a chi è più fragile: dagli anziani soli ai giovani in cerca di un futuro, dalle famiglie che affrontano ostacoli burocratici a chi arriva per la prima volta e si confronta con le difficoltà dell’integrazione”.

Il discorso, ha toccato corde profonde e condivise, rafforzando l’idea che solo unendo le forze si possa costruire una comunità più forte, inclusiva e rappresentativa.

“Siete voi che mantenete viva la nostra cultura con attività culturali, eventi, celebrazioni, ricorrenze. Siete voi che rendete tangibile l’identità italiana anche nei gesti più semplici: una canzone, un piatto, un momento di festa. È arrivato il tempo di riconoscere e valorizzare questo impegno, lavorando fianco a fianco per una comunità più coesa”, ha aggiunto Vaccaro.

Il momento centrale dell’incontro ha visto le associazioni protagoniste: ciascun rappresentante ha avuto l’opportunità di presentare la propria organizzazione, illustrando mission, attività principali e ruolo all’interno della comunità. Questo scambio ha permesso di far emergere non solo la varietà delle iniziative in atto, ma anche i punti di forza, le sfide comuni e le esigenze ancora inascoltate.

A conclusione delle presentazioni, Vaccaro ha elencato una serie di proposte concrete su cui aprire un confronto attivo tra Com.It.Es. e associazioni, con l’obiettivo di costruire un percorso comune e strutturato. Tra le principali idee emerse:

– Mappatura dei bisogni: comprendere le necessità più urgenti delle associazioni attraverso un dialogo costante e strumenti di rilevazione condivisi;
– Progettualità condivisa: ideare insieme progetti di interesse collettivo da sottoporre al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per un sostegno operativo;
– Brochure informativa unificata: realizzare una pubblicazione aggiornata e distribuita sia in formato cartaceo che digitale, che raccolga tutte le informazioni sulle associazioni italiane e sugli enti attivi nel Cantone. Uno strumento utile per i nuovi arrivati, ma anche per rafforzare la rete tra le diverse realtà;
– Due incontri annuali fissi: il primo a maggio, in preparazione della Plenaria del CGIE, e il secondo a dicembre, in concomitanza con le festività natalizie. Un modo per garantire continuità al dialogo e coordinare iniziative comuni.

Tra gli annunci, quello riguardante la Festa degli Italiani: quest’anno sarà organizzata dalla SAIG (Società delle Associazioni Italiane di Ginevra), che si è già attivata per inviare, a breve, gli inviti a tutte le associazioni. L’evento avrà lo scopo di celebrare l’identità italiana e rafforzare il legame tra le diverse anime dell’associazionismo locale e la cittadinanza ginevrina. Vaccaro ha espresso l’auspicio che, in futuro, tale iniziativa possa essere assunta direttamente dal Com.It.Es., qualora le condizioni economiche lo consentano.

L’incontro si è concluso in un clima di partecipazione e condivisione, con un buffet offerto dal Com.It.Es. che ha rappresentato un ulteriore momento di socialità e confronto informale tra i partecipanti.

Le parole d’ordine emerse sono state chiare: unità, ascolto, collaborazione. Il Com.It.Es. di Ginevra si è mostrato determinato a costruire un dialogo stabile e costruttivo con tutte le realtà associative italiane del territorio, nel segno della trasparenza, della concretezza e del rispetto reciproco.

In un mondo che cambia rapidamente e in una comunità in continua evoluzione, fare rete non è solo un’opzione, ma una necessità. E a Ginevra, grazie a incontri come questo, l’italianità sembra avere trovato nuove radici da cui ripartire, insieme.