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Plenaria CGIE: nella seconda giornata l’atteso incontro con il Presidente Mattarella

Plenaria CGIE: nella seconda giornata l’atteso incontro con il Presidente Mattarella

Roma, 17 giugno. Proseguono i lavori del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), che riunisce a Roma i suoi 63 Consiglieri, rappresentanti delle comunità italiane di tutto il mondo. Nella seconda giornata, i lavori si sono articolati in nove commissioni tematiche, attive dalle 10:00 alle 16:00, affrontando questioni centrali per la tutela della promozione dell’Italia all’estero.

Tra tutte, particolare attenzione è stata riservata alla III Commissione, che tratta Diritti Civili, Politici e Partecipazione. Il focus si è concentrato su due temi di grande attualità: da un lato, proposte per la revisione del Decreto sulla Cittadinanza, dall’altro, il rafforzamento delle procedure per garantire la sicurezza, la trasparenza e l’efficacia del voto all’estero.

La III Commissione è chiamata a esporre le proposte studiate su entrambi i fronti, che saranno presentate e discusse in sede di Assemblea Plenaria mercoledì 18 giugno, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Al termine dei lavori programmati, i Pullman hanno trasportato i Consiglieri CGIE e gli addetti ai lavori della Farnesina, per un incontro istituzionale, al Quirinale, con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. All’incontro erano presenti il Sottosegretario Giorgio Silli e il Segretario Generale della Farnensia Amb. Riccardo Guariglia.

Gli interventi della Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, e del Presidente della Repubblica hanno rappresentato momenti di alto valore istituzionale e di forte impatto emotivo. Di seguito alcuni passaggi significativi:

“Signor Presidente della Repubblica,
Desidero ringraziala a nome del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero per questo prezioso incontro.

Qui davanti a Lei, Signor Presidente, ha sessantatré persone in rappresentanza del mondo intero.

Un mondo in cui l’Italia è protagonista, è costruttrice di futuro, è immagine operosa di quella italicità che riconosce a chi ama l’Italia una capacità di apertura, uno stile nel creare le relazioni, che è la nostra risorsa più importante e più invidiata.

Signor Presidente, gli italiani all’estero sono ormai più del dieci per cento della popolazione nazionale: la nostra più ferrea determinazione deve poter contare sull’applicazione completa delle nostre leggi istitutive, giustamente prese a modello da altri paesi per il pieno coinvolgimento delle proprie diaspore.

Signor Presidente, in questo scenario di sfide ed opportunità, si è inserita la nuova legge sulla cittadinanza, le cui modalità radicali e repentine hanno interrotto il percorso condiviso di riflessione che stavamo portando avanti, sintetizzato nell’espressione “cittadinanza consapevole”. Se la necessità di una riforma era sentita, lo spaesamento che oggi attraversano le comunità è grande. Su un piano generale, esso riflette il bisogno di comprensione riguardo la visione d’insieme di questo provvedimento, che stenta a superare un argomentario legato a contingenze e ribalta la prospettiva sulle doppie cittadinanze, storicamente vissute come un valore. Su un piano personale, esso riflette l’urgenza di valutare l’impatto di questo cambiamento nella propria vita, in quella dei propri cari: la molteplicità di casistiche introdotte dalla legge non lo facilita, sollevando anzi molti dubbi sull’uguaglianza del cittadino di fronte alla legge.

Questa sera le comunità italiane nel mondo si presentano al loro Presidente, con la certezza che un vero protagonismo della nostra diaspora possa cambiare il corso della Storia; con la speranza e la determinazione che proprio dalle nostre comunità riparta un impegno all’altezza delle sfide dell’Italia e del mondo; con la fiducia di essere da Lei compresi e sostenuti.”

“Un benvenuto, molto cordiale, alla Segretaria Generale e ai Consiglieri del CGIE.

È con grande piacere che vi accolgo al Quirinale, in occasione di questa vostra quinta consiliatura.

Vorrei anzitutto esprimervi il sentimento convinto di riconoscenza per il lavoro che svolgete al servizio delle nostre comunità nel mondo.

Il vostro impegno quotidiano sostiene ed esprime il legame tra l’Italia e i milioni di connazionali che si trovano al di fuori dei confini del nostro Paese. Voi contribuite, con grande merito, a rappresentarli. Un’ampia popolazione, composta da collettività all’estero, che sono parte integrante del tessuto del Paese.

La storia della migrazione italiana è parte essenziale della nostra identità nazionale. Dalle grandi migrazioni successive all’Unità d’Italia, alle numerose partenze nel secondo dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destini migliori al di fuori del nostro Paese, sostenendone, in modo determinante, la ripresa e lo sviluppo, anche con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso.

Le collettività italiane hanno saputo rendere “prossima” l’Italia a tutte le latitudini – come Lei ha poc’anzi sottolineato e anche più volte nei giorni scorsi -. Anche nei luoghi più remoti sono stati ambasciatori autentici della italofonia. Si tratta di un elemento rilevante nella politica internazionale della nostra Repubblica, affermando valori come il dialogo, la laboriosità, l’accoglienza, la pace.

Il tema – da Lei sollevato – del decreto legge recante la riforma recente sulla cittadinanza ha suscitato attenzione e dibattito nelle comunità degli italiani: “spaesamento”, Lei lo ha poc’anzi definito.

Sarà certamente utile – e da seguire con attenzione – la riflessione che si aprirà sul tema nel vostro Consiglio in questa sessione, per favorire una meditata considerazione – ed eventualmente anche qualche riconsiderazione – dei temi che si sono aperti.

Signore e Signori Consiglieri del CGIE, a tutti voi vadano gli auguri più calorosi di buon lavoro per l’Assemblea Plenaria che si apre domani.

Ringraziandovi, ancora una volta, ringraziandovi – ripeto – per la dedizione che rivolgete a realtà che concorrono concretamente a comporre l’Italia e la sua Repubblica, ancora una volta, benvenute e benvenuti al Quirinale.”

L’intervento della Segretaria Generale del CGIE, Maria Chiara Prodi, è stato impeccabile sotto il profilo contenutistico e toccante dal punto di vista emotivo. Le sue parole hanno espresso con chiarezza e passione l’attaccamento profondo all’Italia da parte di milioni di connazionali residenti all’estero. Il discorso, molto apprezzato dai Consiglieri, ha colpito per la delicatezza con cui ha invocato maggiore attenzione e rispetto per tutti quegli italiani che, pur lontani fisicamente, continuano a guardare all’Italia come punto di riferimento identitario e culturale.

Non meno significative le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che hanno acceso nuove speranze in merito a possibili interventi di miglioramento della normativa sulla cittadinanza. La presenza del Capo dello Stato ha rappresentato un segnale chiaro di vicinanza e di ascolto nei confronti delle comunità italiane all’estero, riaffermando l’unità del Paese al di là di ogni confine geografico.

La voce del Presidente, simbolicamente, ha idealmente superato oceani e montagne per raggiungere e abbracciare tutti gli italiani nel mondo, rinnovando l’impegno delle istituzioni a garantire diritti, rappresentanza e attenzione a ogni connazionale, ovunque si trovi.
Grazie Presidente!!!

Avec l'appui de la Ville de Genève ( Département de la Cohésion Sociale et de la solidarieté)

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