Grande Soirée all’Arena di Ginevra con Bocelli e Domingo
di Carmelo Vaccaro
C’è stato un momento, la sera del 28 maggio all’Arena di Ginevra, in cui il tempo sembrava essersi fermato. Le luci, le voci, l’orchestra, il pubblico rapito: tutto ha contribuito a rendere la Grande Soirée non solo un concerto, ma un’esperienza sensoriale e spirituale capace di toccare l’anima. In un’Arena gremita, quasi al completo, si è celebrata una delle serate musicali più significative che la città svizzera abbia mai ospitato.
Sul palco, due giganti della musica mondiale: Plácido Domingo, icona intramontabile dell’opera, e Andrea Bocelli, la voce italiana che ha fatto vibrare i cuori di milioni di persone in ogni angolo del pianeta. L’evento, di per sé già straordinario per la sola presenza di queste due leggende, è stato ulteriormente impreziosito dall’intervento di due interpreti d’eccellenza: Juliana Grigoryan, giovane soprano che sta conquistando la scena internazionale con talento e grazia, e Varduhi Khachatryan, soprano svizzero-armena celebrata per la sua eleganza e per un timbro vocale di rara profondità.
Insieme, questi quattro artisti hanno regalato al pubblico un viaggio attraverso i secoli e i sentimenti della musica: dall’opera classica alle romanze moderne, dalle canzoni d’amore più struggenti agli inni immortali della cultura lirica.
Plácido Domingo, che a oltre ottant’anni continua a calcare le scene con carisma e autorità, ha aperto la serata con alcune delle arie più celebri del repertorio verdiano e pucciniano, dimostrando ancora una volta perché il suo nome è inciso nella storia dell’opera. La sua voce, ancora vigorosa e carica di pathos, ha risuonato nell’Arena con la solennità di un monumento vivente.
La partecipazione straordinaria di Andrea Bocelli, per la prima volta in concerto a Ginevra, ha donato al pubblico una performance indimenticabile. Il tenore toscano, amato per la sua sensibilità interpretativa e per il suo timbro inconfondibile, ha commosso con brani che ormai appartengono all’immaginario collettivo, da Con te partirò a Canto della Terra, passando per omaggi al repertorio internazionale come Can’t Help Falling in Love e Besame Mucho. Ogni nota, ogni parola sembrava uscire direttamente dal cuore.
Grigoryan e Khachatryan, lungi dall’essere semplici comprimarie, si sono dimostrate all’altezza del contesto, esibendosi in arie difficili con disinvoltura e profondità espressiva. La loro presenza ha aggiunto grazia e forza al programma, offrendo momenti di rara bellezza musicale. I duetti con i maestri e le interpretazioni solistiche hanno suscitato applausi scroscianti e sincere ovazioni.
Fondamentale alla riuscita della serata è stato il contributo dell’Orchestra della Magna Grecia, che sotto la direzione del Maestro Eugene Kohn ha offerto una prova di grande livello tecnico e interpretativo. Il direttore americano, da sempre vicino ai grandi nomi della lirica internazionale, ha saputo accompagnare i solisti con una direzione sensibile, mai invasiva, restituendo equilibrio e intensità a ogni brano.
Il programma ha spaziato tra opere e romanze di epoche diverse: da Casta Diva a Granada, da Parla Più Piano – il celebre tema de Il Padrino – a Non ti scordar di me, brano emblematico della canzone italiana d’autore. Ogni pezzo è stato scelto con cura, tessendo un filo conduttore fatto di emozione, passione e bellezza.
In un mondo che corre veloce, dove l’arte spesso è messa in secondo piano, serate come questa ricordano il valore eterno della bellezza e della condivisione. L’Arena di Ginevra, trasformata per una notte in tempio della musica, ha offerto non solo uno spettacolo, ma un’emozione collettiva, un dono che resterà nella memoria di chi ha avuto la fortuna di essere presente.
Nasce il Festival di Ginevra
La Grande Soirée non è stata soltanto un evento musicale di altissimo profilo: ha rappresentato anche l’inaugurazione ufficiale del nuovo Festival di Ginevra, iniziativa culturale ambiziosa che punta a diventare un appuntamento fisso nel calendario internazionale della musica. Il successo della serata lascia intuire che il progetto ha solide fondamenta: artisti di livello mondiale, organizzazione impeccabile, una location di grande impatto e, soprattutto, un pubblico partecipe, entusiasta e culturalmente ricettivo.
Il festival si propone di offrire nei prossimi anni una programmazione che sappia coniugare tradizione e innovazione, accogliendo nomi illustri e giovani talenti, e costruendo un ponte tra le diverse anime della musica classica, contemporanea e interculturale.
Se il Festival di Ginevra nasce sotto il segno di Bocelli e Domingo, Grigoryan e Khachatryan non può che promettere meraviglie.
Foto di José Pazos