Nel quadro del progetto “Diritti al punto”, giovedì 6 novembre, il Com.It.Es. di Ginevra ha organizzato un incontro informativo per chiarire le ultime novità in materia di servizi consolari.
A illustrare questi temi di grande interesse, il Com.It.Es. ha invitato la Console Generale d’Italia a Ginevra, dott.ssa Nicoletta Piccirillo, accompagnata dal Vice Console Calogero Caputo, responsabile dell’Ufficio Cittadinanza, e dalla dott.ssa Miranda Fidelbo dell’Ufficio Stato Civile, incaricata di spiegare i dettagli della nuova legge sulla cittadinanza.
La serata si è aperta con i saluti istituzionali della Presidente del Com.It.Es., Ilaria Di Resta, a cui è seguita la presentazione della Commissione Cultura e della responsabile del progetto “Dritti al punto”, Laura Facini, che ha illustrato l’iniziativa. L’intervento introduttivo della Console Generale Piccirillo ha poi completato l’apertura dell’evento, durante il quale ha presentato i suoi collaboratori.
Ad iniziare la dott.ssa Miranda Fidelbo, che ha illustrato tre casi principali di trasmissione della cittadinanza italiana ai figli:
Il minore è esclusivamente cittadino italiano.
Al momento della nascita, un genitore o un nonno possiede (o possedeva) la cittadinanza italiana.
Il genitore cittadino italiano alla nascita ha risieduto in Italia per almeno due anni prima della nascita del figlio; oppure è cittadino naturalizzato italiano che ha risieduto in Italia per almeno due anni pre-nascita del figlio.
La dott.ssa Fidelbo ha spiegato nel dettaglio le procedure relative ai tre casi, sottolineando che al momento della domanda gli atti devono essere trasmessi al Consolato dai Comuni svizzeri (se i genitori sono italiani, almeno uno) o direttamente dai genitori. Segue poi una verifica di accertamento dei requisiti.
Per i bambini minorenni al 24 maggio 2024, è previsto un periodo transitorio fino al 31 maggio 2026 per la trascrizione, a condizione che siano rispettati i tre requisiti.
In passato, la trasmissione della cittadinanza avveniva automaticamente tramite il Comune italiano; ora invece è il richiedente che deve dimostrare il possesso dei requisiti.
Il modulo di richiesta assume quindi un’importanza centrale, poiché consente di verificare la completezza dei dati. È essenziale compilarlo con attenzione, allegando:
l’estratto dell’atto di nascita originale (rilasciato dai Comuni svizzeri);la copia dei documenti d’identità; e gli altri documenti specifici in base al caso.
Il modulo e le istruzioni aggiornate sono disponibili sul sito del Consolato Generale d’Italia a Ginevra.
Nei casi in cui la documentazione sia incompleta o dubbia, il Consolato invia un “preavviso di rigetto”, indicando i requisiti o i documenti mancanti. Il richiedente ha 10 giorni di tempo per integrare quanto richiesto; in caso contrario, la domanda viene respinta. Tuttavia, è sempre possibile ripresentare una nuova istanza successivamente.
Gli estratti di nascita originali restano depositati presso il Consolato, ma le copie possono essere richieste agli enti che li hanno emessi.
La sezione dedicata alla cittadinanza si trova sul sito del Consolato alla voce “Servizi per il cittadino straniero”, poiché, come ha spiegato la dott.ssa Fidelbo, “la legge presuppone che l’interessato sia ancora formalmente straniero”.
Per ragioni organizzative, il Consolato non può rispondere alle domande telefoniche, a causa dell’alto numero di richieste.
Per maggiori informazioni: https://consginevra.esteri.it/it/
La cittadinanza per beneficio di legge
La parte relativa alla “cittadinanza per beneficio di legge” (di competenza dell’Ufficio Cittadinanza, e non dello Stato Civile) è stata approfondita dal Vice Console Calogero Caputo, che ha spiegato l’art. 4 della legge sulla cittadinanza, consultabile sul sito del Consolato.
Si tratta di un meccanismo di temperamento dei limiti introdotti dalla nuova normativa, che prevede la possibilità per un figlio minorenne, straniero o apolide, nato all’estero, di acquistare la cittadinanza italiana se i genitori o i tutori legali dichiarano la volontà entro un anno dalla nascita o dall’adozione.
Il dott. Caputo ha chiarito che non rientrano in questa categoria i genitori che hanno ottenuto la cittadinanza per matrimonio o per residenza decennale in Italia, poiché non sono cittadini “per nascita”.
Nel modulo di domanda, il genitore deve indicare se è cittadino italiano per nascita e allegare:
atto di nascita del minore; certificato di cittadinanza straniera o di apolidia; ricevuta del pagamento di 250 euro, dovuti al Ministero dell’Interno.
In caso di documentazione incompleta, se entro 10 giorni non vengono inviati gli allegati mancanti, viene emanato un decreto di rigetto.
Per riaprire la pratica, l’unica possibilità è presentare ricorsa al tribunale competente in Italia (secondo il Comune di iscrizione AIRE) oppure inoltrare una nuova domanda, con un nuovo versamento dei 250 euro.
Entrambi i genitori devono presentarsi in Consolato, anche in momenti diversi: la procedura decorre dal giorno in cui si presenta il secondo genitore.
Il Vice Console ha ricordato che la nuova legge ha riaperto temporaneamente la possibilità di riacquistare la cittadinanza italiana per chi l’aveva persa prima del 15 agosto 1992, un caso ormai molto raro.
Ha inoltre precisato che l’“extrait de l’acte de naissance” è l’unico documento richiesto in originale, insieme al “CIRC in versione plurilingue”.
Si consiglia di informarsi accuratamente prima di intraprendere qualsiasi iniziativa, al fine di comprendere pienamente i requisiti, le procedure e le eventuali implicazioni. È inoltre importante predisporre e fornire tutta la documentazione necessaria in modo completo e corretto, così da evitare ritardi, errori o complicazioni nel processo.
Per maggiori informazioni: https://consginevra.esteri.it/it/news/dal_consolato/2025/11/6245/
Ancora una volta, il Com.It.Es. di Ginevra ha centrato pienamente il proprio obiettivo: informare in modo chiaro e concreto i connazionali su temi di grande rilevanza per la comunità italiana nel Cantone di Ginevra, offrendo strumenti pratici e aggiornati per orientarsi tra le nuove norme sui servizi consolari e la cittadinanza.
Carmelo Vaccaro











