Ci lascia Ettore Ciraudo, un pilastro della comunità italiana a Ginevra

Ci lascia Ettore Ciraudo, un pilastro della comunità italiana a Ginevra

Con profonda tristezza e riconoscenza, redigo queste due righe a favore di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel nostro Cantone. Lo scorso 1° agosto, Ginevra ha perso un personaggio straordinario: Ettore Ciraudo, uno delle personalità incontestati della gastronomia italiana a Ginevra. Con il suo ristorante a Meyrin, Ettore è stato molto più di un cuoco e un imprenditore; è stato un baluardo della cucina calabrese e italiana in questo Cantone.

Ripensando a Ettore, è difficile trovare le parole giuste per catturare appieno la grandezza del suo spirito. Per coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, Ettore è stato un vero e proprio custode della storia dell’italianità a Ginevra. La sua generosità, rispetto e orgoglio per la sua amata Calabria e per la sua identità italiana sono stati evidenti in ogni sua azione. Ettore ha nutrito veri legami di amicizia con molte persone e ha incarnato valori d’altri tempi, portando avanti una dignità che ha ispirato chiunque lo abbia incontrato. La sua gentilezza e la sua passione hanno emanato quei valori che per lui erano una seconda natura.

L’8 agosto, nella Cappella del Cimitero di St. George, più di trecento persone si sono radunate per l’ultimo saluto a Ettore. Amici, colleghi e parenti hanno reso omaggio a questo uomo straordinario, testimoniando il suo impatto profondo sulle nostre vite. Ettore aveva la capacità di affrontare qualsiasi situazione con il suo sorriso contagioso e la sua positività innata, una qualità che ha ispirato e confortato chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo.

Se c’è qualcosa che possiamo imparare da Ettore, è proprio la sua abilità di vivere appieno ogni giorno e di riconoscere il valore delle piccole gioie che la vita ci offre. Lascia un retaggio che ci spinge a vivere con gratitudine e passione, proprio come lui faceva. La sua mancanza sarà avvertita profondamente da ciascuno di noi, una mancanza che ci ricorda l’importanza di apprezzare le persone care mentre sono ancora qui accanto a noi.

Solo quando sappiamo che non potremmo più vedere un amico o un parente, ci rendiamo conto di sentire fortemente la sua mancanza.

Carmelo Vaccaro