martedì, Novembre 11, 2025

“Un paese ci vuole”, Sapori d’Irpinia a Renens, una generazione che ricuce il filo dell’appartenenza

Ci sono momenti in cui le persone si guardano negli occhi e scelgono di ritrovarsi.
Non per nostalgia, né per retorica, ma per un bisogno autentico: quello di dare voce a un pensiero giovane, appartenente a una generazione che, pur non essendo ancora nata, ha voluto ricordare, con delicatezza e discrezione, i quarantacinque anni dal tragico terremoto dell’Irpinia.

Tutto è accaduto il 9 novembre a Renens, nella Salle des Spectacles, dove quasi trecento persone si sono incontrate per “Sapori d’Irpinia”: una giornata di cibo, musica e parole che profumano di casa.
Un momento di condivisione nato dal desiderio di sentirsi parte di qualcosa che resta, anche a distanza.

A lanciare l’invito è stato un gruppo di giovani, Amato, Paolo, Michele, Nerea, Dario, Cristian, Matteo e Giuseppe, insieme a tanti altri, di ogni età. Tutti bénévoles, tutti volontari.
Nessun professionista dell’organizzazione, solo il piacere e l’urgenza di ricucire il tessuto di una comunità. Un impegno gratuito, spontaneo e condiviso, come solo le cose autentiche sanno essere.
Un evento nato fuori da ogni logica programmata, ma profondamente familiare: la dimostrazione che l’italianità non ha età né altri scopi se non quello di ritrovarsi per costruire.

Accanto a loro, non sono mancate le istituzioni: il député al Grand Conseil Vaud Julien Eggenberger, l’onorevole Toni Ricciardi – irpino eletto all’estero e voce autorevole della diaspora italiana – e il consigliere comunale di Renens. Presenze che testimoniano un dialogo concreto e quotidiano con il territorio che accoglie.

A coordinare tutto, Michele Scala con la Colonia Libera Italiana di Renens, in collaborazione con il Comites Vaud e Vallese. Più che una festa, è stato un atto di presenza: un modo per dire “ci siamo ancora”.

Il cuore pulsante della giornata è stato, naturalmente, la tavola: la minestra di ceci con i pizzilli, la carne con peperoni e patate, il vino dell’Irpinia, fino al dolce alla castagna. Sapori che raccontano storie di famiglia, di memoria e di ritorno.

A fare da colonna sonora, le canzoni popolari dell’orchestra Armonia Italiana, con Sabrina, Gianni e Alessio, tre musicisti e tre persone di cuore, irpini anche loro.

E tra un brindisi e un canto, le parole della giornata hanno trovato la loro sintesi in una citazione di Cesare Pavese: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli.”

Il ricavato dell’evento non resterà un episodio isolato: sarà destinato a nuovi progetti culturali e sociali, in collaborazione con la CLI, per continuare a costruire luoghi e momenti d’incontro. Un percorso che parla di identità in movimento, quella delle italiane e degli italiani all’estero, fatta non di nostalgia né di imitazione, ma di relazioni, memoria e futuro. Perché chi vive tra due mondi conosce bene la ricchezza e la fragilità dell’appartenenza. Non si tratta di scegliere, ma di tenere insieme.

Questa ricorrenza di Sapori d’Irpinia si svolge a due settimane dall’anniversario del sisma del 23 novembre 1980, una ferita che continua a vivere nella memoria collettiva delle nostre comunità, anche di quelle che si trovano lontano, all’estero.

E quando una comunità si ritrova e crea, quando mette tempo e cuore in ciò che fa, allora il Paese, quello vero, non è poi così lontano. Così il giovane si scuote, si anima e si confonde, nel tentativo di ritrovare la memoria di chi, un tempo, ha concepito lo stare insieme degli italiani all’estero.

D.N.

Avec l'appui de la Ville de Genève ( Département de la Cohésion Sociale et de la solidarieté)

Elleti all'estero

On. Simone Billi
On. Toni Ricciardi
On. Federica Onori
Sen. Andrea Crisanti

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