mercoledì, Novembre 5, 2025

Intervista a S.E. Mons. Ettore Balestrero, Nunzio Apostolico presso l’ONU e le OOII

La nostra redazione ha incontrato Sua Eccellenza Monsignor Ettore Balestrero, Nunzio Apostolico della Santa Sede presso l’ONU e le OOII a Ginevra.
In un tempo segnato da conflitti, crisi globali e rapide trasformazioni, la presenza della Santa Sede nel contesto multilaterale rappresenta una voce di dialogo, di pace e di speranza.
Con lui parleremo del ruolo della diplomazia vaticana, della difesa della dignità umana e delle sfide che attendono la comunità internazionale.”

Eccellenza, partiamo dal suo ruolo: La Santa Sede è presente all’ONU come Osservatore Permanente, ma con una voce che spesso ispira riflessione e dialogo. Come descriverebbe la missione della Santa Sede in questo contesto internazionale così complesso?

Esattamente 60 anni fa San Paolo VI definì la Santa Sede “esperta in umanità”. Essa preferisce lo status di Osservatore all’ONU (pur essendo Stato Membro di organizzazioni cruciali come l’OIM, l’OMPI, l’UNCTAD, il Comitato esecutivo dell’ACR e di varie Convenzioni sul disarmo), ma ciò non implica affatto un atteggiamento passivo. Al contrario, lo status di Osservatore è strategicamente privilegiato per mantenere la specificità della Santa Sede e affinché essa continui ad offrire una prospettiva super partes, libera dal pur legittimo calcolo politico.

È una sorta di “soft power”, perché non si basa sulla potenza militare o economica, ma sulla capacità di persuadere attraverso argomenti etici e morali. Si sforza, cioè, di parlare e di dare voce alle coscienze, a servizio del bene comune e focalizzandosi sulla dimensione etica delle questioni globali. Vuole promuovere la dignità di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale, e sostenere la voce dei “vivi” – in particolare i vulnerabili e i poveri – ma anche quella dei “morti”, come le vittime innocenti di guerre, persecuzioni e naufragi. Al centro di tutto vi è la visione cristiana della persona, creata a immagine e somiglianza di Dio.

In un’arena dove prevalgono interessi geopolitici, come riesce la Santa Sede a mantenere viva una voce morale e spirituale capace di incidere nelle decisioni globali?

Attraverso la sua dottrina, che contribuisce a che ciò che è giusto e buono possa essere efficacemente riconosciuto e poi anche realizzato. In un mondo in rapido cambiamento e sempre più teso, dove le domande sul senso della vita e sui limiti della convivenza sociale si fanno incalzanti, le risposte offerte sono spesso egoistiche e poco convincenti. Il vuoto si fa sempre più evidente. Per questo, a Ginevra la dottrina sociale della Chiesa interessa anche coloro che non credono. E’ comune guardare al Papa come all’istanza etica più autorevole, credibile e compassionevole, cercando lumi per salvaguardare l’umanità e dare un senso al suo futuro.

Il messaggio della Santa Sede si fonda su principi universali – dignità, solidarietà, bene comune – che in ultima istanza provengono da Dio e, proprio per questo, trascendono culture e religioni.

Papa Francesco parlava spesso del “dialogo come unica via per la pace”. Come si traduce, concretamente, questo principio nel lavoro diplomatico che la Santa Sede svolge a Ginevra e nel mondo?

Qui a Ginevra il principio del dialogo si concretizza nella promozione della vita umana, dello sviluppo, della pace e delle persone vulnerabili.

In situazioni di crisi o di tensioni, la Santa Sede agisce come facilitatrice del dialogo, spesso in modo discreto. Di recente, per esempio, durante il negoziato della Conferenza Ministeriale dell’UNCTAD, la Santa Sede ha svolto un ruolo di facilitatore tra Paesi con visioni completamente differenti in merito all’approccio allo sviluppo economico e alle sanzioni. Così facendo, è stato possibile raggiungere un risultato importante in questo periodo storico: una dichiarazione finale consensuale fra i 195 Stati membri.

La Santa Sede partecipa attivamente ai dibattiti sui diritti umani. Come si concilia la visione cristiana della persona con le diverse sensibilità culturali e ideologiche che emergono nel contesto delle Nazioni Unite?

Il punto di conciliazione e di collaborazione è il rispetto della dignità umana, intesa come espressione della natura comune a tutti, aldilà di ogni cultura o ideologia. Tuttavia, affinché questa dignità possa essere un vero punto d’incontro, deve essere concepita in “senso forte”. Non come un “fatto” interpretabile a piacimento, ma quale impronta della dignità di Dio stesso, che ha reso la natura umana portatrice di una norma morale implicita da rispettare anche a livello legislativo. Fuori da questa concezione – che non separa ciò che è buono e vero da ciò che è profondamente radicato nella natura umana – l’universalità, l’inviolabilità e l’inalienabilità dei diritti umani sono messe in crisi, poiché dipenderebbero dal più forte e dagli interessi divergenti.

Molti osservano con preoccupazione la crisi delle istituzioni internazionali e del dialogo tra Stati. Dal punto di vista della Santa Sede, come si può ridare fiducia e slancio al multilateralismo?

La “ricetta” sarebbe semplice: restituire il primato assoluto alla dignità umana e al bene comune. Lo si ripete come un mantra, ma solo a fatica e raramente lo si riesce a realizzare, in un mondo dove gli Stati spesso lottano strenuamente per conservare le proprie posizioni o per rafforzarle a qualsiasi prezzo. Tuttavia, siamo tutti connessi e i problemi globali esigono la cooperazione di tutti. Quindi, è necessario lavorare affinché questa “ricetta” si faccia strada, portando a soluzioni condivise. Ginevra è una città privilegiata per alimentare tali processi, in quanto il lavoro internazionale è più tecnico che altrove, e ciò consente di raggiungere risultati concreti, superando la dimensione meramente politica dei problemi.

Ringraziamo di cuore Sua Eccellenza Monsignor Ettore Balestrero per aver condiviso con noi questa riflessione sul ruolo della Santa Sede nel cuore della diplomazia mondiale.
Le sue parole ci ricordano che anche nelle sedi più formali, come le Nazioni Unite, la voce della coscienza e della dignità umana può e deve trovare spazio.

Grazie, Eccellenza, per questo prezioso contributo di fede, intelligenza e umanità.

Carmelo Vaccaro

Avec l'appui de la Ville de Genève ( Département de la Cohésion Sociale et de la solidarieté)

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