InterComites Svizzera: tra memoria, cittadinanza e impegno per il futuro
Il Coordinatore dei Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) in Svizzera, nonché presidente del Com.It.Es. di Losanna, VD e VS, Michele Scala, ha convocato a Berna, lo scorso 28 giugno, i presidenti e i rappresentanti dei Com.It.Es. svizzeri per la prima delle due riunioni annuali dell’InterComites, organo di coordinamento e rappresentanza degli italiani in Svizzera.
Quella di sabato 28 giugno 2025, alla Casa d’Italia di Berna, è stata una giornata densa di contenuti e di confronto. I Com.It.Es. di Ginevra, Losanna, Zurigo, Basilea, Berna e del Ticino si sono ritrovati per una nuova assemblea dell’InterComites Svizzera: un’occasione preziosa per riflettere sulle sfide delle comunità italiane nel Paese elvetico, tra cittadinanza, servizi consolari, cultura e memoria storica.
Uno dei temi più sentiti è stato quello della cittadinanza, alla luce delle recenti modifiche introdotte dall’art. 3-bis della Legge 74/2025, che impongono nuovi limiti al riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis per i discendenti degli italiani all’estero. I Com.It.Es. hanno espresso una posizione condivisa di preoccupazione, sottolineando il rischio che tale norma possa allontanare, anziché avvicinare, le nuove generazioni nate fuori dai confini nazionali.
Pur riconoscendo la necessità di regolamentare in modo più efficiente i procedimenti amministrativi, i rappresentanti hanno ribadito il valore storico, culturale e affettivo che lega milioni di cittadini di origine italiana alle proprie radici. Il concetto di cittadinanza, è stato affermato, non può essere ridotto a un mero atto burocratico, ma va inteso anche nella sua dimensione sociale e identitaria. Da qui, la proposta di una presa di posizione congiunta, condivisa da tutti i Com.It.Es. svizzeri, per ribadire l’importanza di un approccio inclusivo e rispettoso dei diritti degli italiani all’estero.
Ampio spazio è stato dedicato anche all’attività delle singole realtà territoriali. I Com.It.Es. hanno illustrato iniziative culturali, progetti informativi, attività con le scuole e programmi di orientamento per i giovani, con particolare attenzione alle famiglie e agli anziani. Ne è emersa l’immagine di un’Italia all’estero vitale e dinamica, che lavora in rete, dialoga con le istituzioni consolari e promuove la partecipazione attiva dei cittadini.
Tra i momenti più significativi della giornata, il ricordo della tragedia di Mattmark, di cui nel 2025 ricorre il sessantesimo anniversario. L’assemblea ha sottolineato l’importanza simbolica della commemorazione prevista per il 1° settembre, alla presenza del Ministro degli Esteri. Mattmark, con il suo carico di dolore e memoria, rappresenta una pagina fondamentale della storia dell’emigrazione italiana in Svizzera. Partecipare a questo momento significa non solo rendere omaggio alle vittime, ma anche riaffermare il legame tra le generazioni passate e presenti dell’Italia migrante.
Alla riunione hanno partecipato, tra gli invitati, S.E. l’Ambasciatore d’Italia a Berna, Gian Lorenzo Cornado, accompagnato dalla dott.ssa Diana Forte; l’on. Toni Ricciardi, deputato eletto all’estero; e i consiglieri del CGIE Roger Nesti, Giangi Cretti, Carmelo Vaccaro e Barbara Sorce (collegata da remoto).
L’Ambasciatore ha aggiornato i presenti sullo stato della rete consolare e sugli investimenti in corso per il rafforzamento dei servizi, che, pur con alcune criticità ancora da superare, stanno progressivamente migliorando, anche grazie alla digitalizzazione e al potenziamento del personale.
L’on. Ricciardi ha illustrato l’impegno parlamentare volto a semplificare diverse procedure, in particolare a beneficio degli italiani all’estero più anziani, con l’obiettivo di ridurre gli ostacoli burocratici che spesso limitano la piena fruizione dei diritti.
L’assemblea si è conclusa con un rinnovato impegno a rafforzare il lavoro in rete tra i Com.It.Es., valorizzando le buone pratiche e portando avanti, con spirito di unità, le istanze delle comunità italiane nei diversi cantoni.
Una giornata che ha dimostrato, ancora una volta, come la presenza italiana in Svizzera non sia solo una questione numerica, quasi 700.000 tra cittadini e discendenti, ma una realtà viva, plurale e consapevole del proprio ruolo e della propria storia. Una presenza che guarda al futuro con spirito costruttivo, pronta a fare la propria parte per un’Italia all’estero più forte, più ascoltata e più vicina.