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Ritorna l’arte dei pupi siciliani con “La morte di Orlando”

Ritorna l’arte dei pupi siciliani con “La morte di Orlando”

Il Maestro Salvatore Pulvirenti, ultimo puparo della storica scuola del Cav. Emanuele Macrì, è tornato a Ginevra con la sua compagnia “I Paladini”.

Un’antica tradizione ancora viva, quella dei pupi siciliani, che continua a tramandare, attraverso il linguaggio del teatro popolare, valori e memoria collettiva. L’Opera dei Pupi è infatti un patrimonio non solo artistico, ma anche morale, simbolo identitario della Sicilia, riconosciuto come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Nata agli inizi del XIX secolo, l’Opera dei Pupi narra storie epiche tratte dalla letteratura cavalleresca e religiosa, offrendo al pubblico di ogni età uno spettacolo ricco di azione, emozione e riflessione. Le sue rappresentazioni portano in scena il coraggio, l’onore, la lealtà e la lotta contro il male: valori che, seppur appartenenti a un mondo ideale, restano universali e attuali.

Lo scorso 31 maggio, presso la moderna Sala Comunale Point Favre di Chêne-Bourg, è andata in scena “La morte di Orlando”, tratta dalla Chanson de Roland, un classico della letteratura medievale europea. Il Maestro Pulvirenti, accompagnato dal giovane Rosario Leotta e assistito da Orazio e Rosario Scalia, ha dato vita ai suoi pupi davanti a un pubblico affascinato e partecipe.
In apertura, una speciale dimostrazione per i più piccoli ha introdotto circa 20 bambini al mondo incantato delle marionette siciliane, permettendo loro di scoprire non solo l’arte tecnica della manovra, ma anche il significato profondo dei personaggi e delle storie rappresentate.

A dare il benvenuto, come da tradizione, è stato il Coordinatore della SAIG, Carmelo Vaccaro, che ha ringraziato i presenti, i collaboratori e gli sponsor, e ha sottolineato l’importanza di eventi come questo, capaci di unire le generazioni nel segno della cultura e delle radici comuni.

La storia della morte di Orlando a Roncisvalle non è solo un racconto eroico, ma anche un momento di intensa riflessione morale. Orlando, esempio di dedizione assoluta alla causa e di fede incrollabile, rifiuta fino all’ultimo di chiedere aiuto per non compromettere l’onore del suo re e del suo esercito. Solo in punto di morte suona il corno, sacrificandosi per permettere ai Franchi di prevalere. Il suo gesto estremo, intriso di spiritualità, coraggio e umiltà, è un monito potente: la vera forza di un eroe non sta nella vittoria militare, ma nella coerenza morale, nella lealtà verso il bene comune e nel riconoscimento dei propri limiti davanti a Dio.

In questo senso, l’Opera dei Pupi non è solo intrattenimento: è una scuola di valori. Attraverso i suoi personaggi, paladini, santi, briganti, dame e sovrani, si trasmette una visione del mondo in cui il bene e il male sono chiaramente delineati, ma in cui gli eroi sono spesso chiamati a confrontarsi con dubbi, tradimenti e scelte difficili. È qui che l’Opera mostra tutta la sua attualità: nel ricordarci che ogni epoca ha bisogno dei suoi “paladini”, ovvero uomini e donne capaci di agire con rettitudine anche nei momenti più oscuri.

Il Maestro Pulvirenti è conosciuto a Ginevra per aver realizzato una collezione di 32 pupi siciliani destinata al Musée d’Ethnographie de Genève (MEG), donata alla città da un’italo-ginevrino. Si tratta quindi non solo di un evento culturale di grande rilievo, ma anche di un’occasione preziosa per riflettere sull’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni che fanno parte del nostro patrimonio collettivo.
Con il suo ritorno, il Maestro ci ha invitato a riscoprire il fascino dei pupi siciliani, simbolo di una Sicilia intrisa di storia, passione e cultura.

L’incontro è stato anche un’opportunità unica per scoprire, o riscoprire, l’affascinante opera La morte di Orlando, tratta dalla Chanson de Roland, capolavoro della letteratura medievale che narra la tragica fine di uno dei più grandi eroi della cavalleria.

L’evento ha offerto al pubblico l’occasione di immergersi nei segreti dell’antica arte della manipolazione dei pupi: una tradizione che, grazie all’ingegno e alla maestria degli artisti, dà vita a personaggi e storie senza tempo. Un viaggio suggestivo che ha permesso di apprezzare appieno il lavoro, la passione e la dedizione che alimentano questa forma d’arte secolare, oggi purtroppo minacciata dall’oblio, ma che rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore.

I pupi siciliani, con la loro meccanica sofisticata e il loro repertorio epico, rappresentano dunque un ponte tra passato e presente, un modo per raccontare la storia, la cultura e i valori dell’Italia, e in particolare del Sud, ai figli degli emigrati e ai nuovi cittadini del mondo.

Ancora una volta, la SAIG ha saputo proporre un evento che va oltre il semplice spettacolo, offrendo un’occasione di incontro, formazione e consapevolezza culturale per tutta la comunità italo-ginevrina. Un gesto concreto di tutela e valorizzazione del patrimonio immateriale che appartiene a tutti.

Avec l'appui de la Ville de Genève ( Département de la Cohésion Sociale et de la solidarieté)

Elleti all'estero

On. Simone Billi
On. Toni Ricciardi
On. Federica Onori
Sen. Andrea Crisanti

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